Lauree professionali: la soddisfazione della CRUI
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Lo scorso 12 dicembre è stato firmato il “decreto AVA” che fissa i criteri di accreditamento dei corsi di laurea e che, tra le altre novità, istituisce in via sperimentale corsi di laurea maggiormente orientati all’apprendimento “on the job”: le lauree professionali.
Il decreto stabilisce in maniera puntuale i criteri che le università saranno chiamate a osservare:
• Ogni ateneo può proporre al massimo un corso di laurea per anno accademico
• Il progetto formativo va sviluppato attraverso convenzioni con imprese, associazioni o ordini professionali qualificati che assicurano almeno 50 CFU e non più di 60 CFU in attività di tirocinio curriculare
• A ogni corso di studio possono accedere un massimo di 50 studenti
• Entro un anno dalla laurea almeno l'80% degli studenti deve aver trovato un impiego. Pena il mancato accreditamento del corso per l'a.a. 2021/2022.
Nella seduta del 21 dicembre scorso l’Assemblea della CRUI, che ha contribuito alla definizione dei percorsi, ha rinnovato il proprio apprezzamento per l’avvio delle lauree professionali.
“Si tratta di un passo nella giusta direzione,” ha detto Gaetano Manfredi, Presidente della CRUI. “L’Università e il mondo del lavoro collaborano ormai da decenni per garantire lo sviluppo culturale economico e sociale del Paese. Gli studenti chiedono sempre più attività di tirocinio curriculare e occasioni di formazione meno teorica.
Da ora in poi esiste un quadro di riferimento che fa sì che la collaborazione fra atenei e tessuto produttivo non sia demandata solo all’iniziativa dei singoli e al lavoro certosino sul territorio. Da ora in poi esistono parametri condivisi che aiuteranno anche studenti e famiglie nella scelta del corso di studi. Si tratta di una sperimentazione che andrà monitorata, analizzata e valutata con serietà e trasparenza.”