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Al via Consorzio per la valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e il trasferimento tecnologico

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Stanziati 4 milioni. Firmato al MIUR il Protocollo d’intesa CNR-CRUI-Confindustria
 
Roma, 1 agosto 2019 - Un accordo per rafforzare il sistema dei brevetti nel nostro Paese, sostenuto da uno stanziamento pubblico iniziale pari a 4 milioni di euro, con l’obiettivo di arrivare a 20 milioni, anche attraverso contributi privati. Oggi al MIUR, il Presidente del CNR Massimo Inguscio, il Presidente della CRUI Gaetano Manfredi e il Direttore Generale di Confindustria Marcella Panucci hanno sottoscritto, alla presenza del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, il Protocollo d’intesa che istituisce il Consorzio per la valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e il trasferimento tecnologico.
 
L’obiettivo è costituire un ente che tuteli e rafforzi il sistema dei brevetti, valorizzi i risultati della ricerca scientifica e la supporti nella fase del trasferimento tecnologico e della realizzazione concreta dei progetti. Un passaggio necessario per favorire la crescita economica e incrementare la competitività del Sistema Italia.
 
Il Consorzio nascerà con un finanziamento di partenza di 4 milioni di euro, erogati dal MIUR al Consiglio Nazionale delle Ricerche, soggetto promotore dell’iniziativa, tramite il FOE (Fondo Ordinario per il finanziamento degli Enti e istituzioni di ricerca). Il Ministero ha individuato quali partner nella fase di avvio del progetto la Fondazione CRUI, in rappresentanza degli Atenei, e Confindustria, in rappresentanza delle imprese. Diversi soggetti privati si sono già dichiarati disponibili a finanziare.
 
Il Consorzio sarà un soggetto aperto al contributo, scientifico ed economico, degli altri attori del sistema della ricerca e dell’innovazione, finanziario e produttivo e avrà due compiti principali. Il primo obiettivo, nel breve termine, sarà la creazione di un fondo di investimento di de-risking per l’accelerazione della fase di prototipizzazione e sviluppo delle invenzioni e delle idee di startup generate da Università ed Enti pubblici di ricerca.
 
Nel medio/lungo termine, il Consorzio si occuperà della promozione del successivo finanziamento della fase di sviluppo e utilizzo industriale della proprietà intellettuale prodotta da Università ed Enti pubblici, attraverso la collaborazione con investitori, pubblici e privati, imprese e altri fondi (internazionali, nazionali e regionali, pubblici, misti e privati). Sviluppo e utilizzo porteranno anche a un rifinanziamento del Consorzio stesso.

“Con l’istituzione del Consorzio diamo corpo a tutte le importanti riflessioni sviluppate nel corso di Innovagorà, la prima fiera dei brevetti che si è tenuta a Milano, lo scorso mese di maggio, su impulso del MIUR - ha dichiarato il Ministro Marco Bussetti -. L’innovazione tecnologica è un tratto distintivo della società contemporanea e del mondo globalizzato. I brevetti provenienti dalla nostra ricerca pubblica devono essere conosciuti dagli altri attori del sistema produttivo, economico e scientifico del Paese e contribuire fattivamente a migliorare la vita dei cittadini. Occorre creare un legame più stretto tra mondo universitario e della ricerca, fondi di investimento e imprese, per far sì che l’innovazione si traduca in produttività, occupazione, crescita. Il soggetto pubblico che viene costituito oggi punta a supportare questo meccanismo virtuoso. Il Sistema di Ricerca e Innovazione italiano aveva bisogno di essere rafforzato nella fase di sviluppo delle idee e della loro trasformazione in prototipi. Oggi colmiamo questa lacuna. L’investimento nel sapere e nella tecnica è una delle chiavi imprescindibili per il rilancio dell’interesse italiano in Europa e per permettere al nostro Paese di competere a livello globale. Anche in questo campo, dopo un approfondito studio del problema, possiamo offrire agli italiani dei risultati concreti”.
 
“Il nuovo soggetto nazionale per la valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e il trasferimento tecnologico alle imprese è un’assoluta novità che consentirà, tra l’altro di coordinare le iniziative private o di singole università che rischiano di parcellizzare interventi da noi ritenuti di rilevanza strategica e nazionale. Il CNR è stato designato dal MIUR promotore dell’iniziativa, così come avvenuto recentemente a Milano per InnovAgorà, la piazza dei migliori brevetti pubblici italiani. Grazie ai finanziamenti pubblici e alla collaborazione chiave con la CRUI e la Confindustria sarà possibile velocemente costituire e definire le linee di sviluppo del nuovo soggetto per il finanziamento, l’attrazione di investimenti privati e il sostegno ad attività di de-risking e di valorizzazione del patrimonio brevettuale italiano generato dalla migliore attività di ricerca delle università e degli enti pubblici di ricerca del MIUR. Questa progetto nazionale permetterà di focalizzare investimenti pubblici, attrarre nuovi e maggiori investimenti pubblici e privati, nazionali e internazionali su aree fondamentali per il progresso sostenibile e la salute delle persone e della terra, con l’obiettivo di incrementare l’eccellenza di ricerca e innovazione in Italia, sviluppare economia e nuova occupazione altamente qualificata grazie al gioco di squadra tra enti pubblici di ricerca, università e le imprese italiane nell’Unione europea e nel mondo” ha affermato il Presidente del CNR Massimo Inguscio.
 
“Il Consorzio - ha aggiunto il Capo Dipartimento per la Formazione superiore e la Ricerca del MIUR Giuseppe Valditara - fa parte della strategia del MIUR volta a valorizzare il trasferimento tecnologico. Una strategia di cui si è avuta testimonianza concreta nel nuovo Piano Triennale per l’università approvato in questi giorni e che servirà a dare un contributo alla crescita economica del Paese e a valorizzare la ricerca fatta dei nostri scienziati”.
 
“È fondamentale un impegno congiunto per valorizzare i risultati della ricerca e rendere strutturale la collaborazione con le imprese per tradurli in prodotti e servizi innovativi. Solo così potremo creare davvero sviluppo diffuso, mantenere e rafforzare la competitività del nostro sistema industriale e assicurare occupazione crescente e di qualità - ha sottolineato il Direttore Generale di Confindustria Marcella Panucci -. Questo intervento, operando nella logica del de-risking a supporto della fase critica di sviluppo intermedio dei risultati della ricerca, mira a colmare un gap e costituisce un ulteriore passo importante per rafforzare il sistema di Ricerca e Innovazione nazionale. Non si sovrappone ad altri ma anzi agisce da integratore e catalizzatore di altri interventi pubblici e privati”.
 
“La terza missione delle università, che si aggiunge alla didattica e alla ricerca, rappresenta già da tempo un asse cruciale delle attività universitarie - ha dichiarato Gaetano Manfredi, Presidente della CRUI -. Trasferire le ‘tecnologie’ elaborate dalla ricerca verso le attività produttive (e non solo) rappresenta uno dei modi più incisivi con cui l’università si rende partecipe della prosperità del Paese, dialogando con imprese e territori, promuovendo uno sviluppo economico basato sulla conoscenza. Finora il principale elemento di debolezza di questa catena virtuosa è sempre stato la dimensione. Un singolo ateneo o una piccola alleanza di università difficilmente riescono ad accedere a canali di finanziamento e valorizzazione sufficientemente ampi per garantire il successo di quel cammino che va dall’idea alla produzione. Di conseguenza salutiamo con favore la costituzione di questo Consorzio, grazie al grande impegno del MIUR e alla sempre più efficace collaborazione con CNR e Confindustria. Inoltre, a nostro avviso, la nascita del Consorzio lancia anche un segnale incoraggiante. Ovvero una rinnovata attenzione delle istituzioni pubbliche per l’investimento nelle attività di ricerca, fra le poche in grado di partecipare a un rilancio del Paese che sia di medio-lungo periodo e che garantisca un futuro dignitoso alle nuove generazioni”.
 

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Le Università al centro della trasformazione digitale: VMware e la CRUI insieme per formare i talenti del futuro

vmwarecruiMilano, 25 luglio 2019 – VMware, innovatore leader nel software aziendale, annuncia di avere sottoscritto un memorandum di intesa triennale con lo scopo di stabilire una collaborazione con la CRUI - Conferenza dei Rettori delle Università Italiani – volto a identificare e programmare iniziative di education congiunte su tutto il territorio italiano per accelerare la trasformazione digitale nel nostro Paese.

Le iniziative prevedono, a partire dal mese di settembre, la realizzazione di incontri formativi, seminari e lezioni didattiche che si terranno presso le principali Università italiane e che coinvolgeranno studenti, professori e personale accademico, mettendo a sistema il know-how consolidato di VMware nelle tecnologie digitali in ambiti come il Cloud, il Networking e la Sicurezza e il Digital Workspace.

Le attività didattiche permetteranno agli studenti di acquisire competenze sulle tecnologie più innovative, in modo da aiutarli a orientarsi verso le nuove figure professionali che saranno sempre più richieste dal mercato del lavoro, come ad esempio il Cyber Security Manager, il Data Scientist o il Privacy Specialist

I programmi formativi rivolti ai docenti e al personale universitario consentiranno loro di perfezionare le proprie conoscenze e capacità in chiave digitale e apprendere le nuove metodologie che gli strumenti tecnologici abilitano, per una didattica in grado di colmare lo skill shortage che ancora accompagna il mondo della tecnologia.

Le iniziative promosse da VMware con CRUI e le Università Italiane si inseriscono nell’ampio progetto di education che l’azienda sostiene a livello globale e che la vede fortemente impegnata nello sviluppo dei programmi accademici.

“La collaborazione tra le Università e le aziende a vantaggio della crescita e dello sviluppo del nostro Paese è fondamentale. Per questo siamo molto orgogliosi della partnership avviata con CRUI”, afferma Raffaele Gigantino, Country Manager di VMware Italia. “Alle imprese e alle Università, forti rispettivamente delle loro specificità e della loro autonomia, spetta la sfida di sapersi integrare in modo da raggiungere un obiettivo comune e migliorare in definitiva il tasso di digital transformation in tutto il Paese. Solo educando in modo più efficace i giovani sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie sarà possibile che sia le generazioni attuali sia quelle future ottengano la giusta preparazione.”.

“La CRUI dedica un’attenzione sempre maggiore alla collaborazione con soggetti qualificati pubblici e privati per avviare programmi di ricerca e sviluppo e progetti di alta formazione nell'ambito della trasformazione digitale – commenta Gaetano Manfredi, Presidente della CRUI – “Gli atenei sono i luoghi in cui si costruisce la competitività economica del Paese e dove si sviluppano le competenze sociali capaci di gestirla in maniera equa. La digitalizzazione rappresenta oggi uno strumento indispensabile per potenziare le energie propulsive dell’università. Per questo continuiamo a stringere partnership solide come quella con VMware, offrendo così a studenti, personale, docenti e ricercatori opportunità complementari a quelle strettamente curriculari.”

Attraverso la sua divisione VMware Research, infatti, VMware offre a ricercatori, docenti e studenti universitari la possibilità di collaborare per esplorare nuove direzioni tecnologiche. Tramite il programma VMware IT Academy, inoltre, gli studenti possono iniziare il loro percorso lavorativo e approfondire le conoscenze sulle tecnologie VMware con corsi disponibili attraverso una rete globale di scuole e Università e attraverso opportunità di certificazione online, Hands-on Lab e altre risorse di apprendimento.

Inserendosi nel contesto del VMware IT Academy e seguendo le sue linee guida, VMware e la CRUI gestiranno i corsi di alta formazione, i seminari (anche sotto forma di webinar) e la formazione continua presso i centri di competenza VMware oltre a organizzare conferenze, dibattiti, testimonianze ed eventi per la diffusione della conoscenza tecnologica.

Infine, come parte delle nuove iniziative di collaborazione, VMware e la CRUI annunciano oggi una  ricerca, i cui risultati saranno presentati in autunno, al fine di contestualizzare il ruolo del sistema universitario per lo sviluppo territoriale, mostrando come la presenza universitaria abbia un impatto positivo importante sulla diffusione di esperienze imprenditoriali innovative. A partire dai dati resi pubblici dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la ricerca consentirà di evidenziare in modo ancora più capillare lo stretto legame che unisce la comunità accademica e il mondo delle aziende nella promozione di una reale formazione e trasformazione digitale del Paese.

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