Legge di stabilità
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Il Disegno di Legge di Stabilità e l’Università
Segnali positivi per i giovani studiosi ma limitati a quest’anno. L’investimento pubblico nell’Università, soprattutto nei confronti dei giovani ricercatori, sembra registrare un nuovo impegno da parte del Governo.
La CRUI esprime soddisfazione per il cambio di rotta, sebbene si tratti di un primo passo che va consolidato negli anni.
Infatti, nonostante il Disegno di Legge di Stabilità affronti il nodo cruciale del ricambio generazionale nei nostri atenei, il finanziamento complessivo è ancora molto al di sotto della soglia necessaria per ripristinare la competitività internazionale del sistema. Si parla di 1500 ingressi a fronte di 10.000 uscite negli ultimi 8 anni.
“Per aprire realmente una nuova fase – ha dichiarato Gaetano Manfredi, Presidente della CRUI – è necessario che l’impegno da parte del governo venga riconfermato e rafforzato negli anni a venire”.
Allo stesso modo la CRUI considera positivo lo sblocco degli scatti stipendiali previsto dallo stesso Disegno di Legge che risponde alle legittime attese dei docenti. Esiste, però, una questione retributiva che vede in primo piano i docenti più giovani con i loro diversi percorsi e il rinnovo contrattuale del personale tecnico amministrativo, alla quale va data presto una risposta. Non affrontata è invece la questione del Diritto allo Studio. Su questo tema la CRUI sostiene sia necessario sottoporre a una attenta verifica il sistema di calcolo degli indicatori ISEE e individuare fonti di finanziamento adeguate – da parte di Regioni e Governo Centrale – in modo da garantire la borsa di studio a tutti gli aventi diritto.
“La parità delle opportunità – ha aggiunto Manfredi – è l’elemento indispensabile per coltivare i talenti e migliorare il capitale umano in tutto il nostro Paese.”
La CRUI si aspetta che l’iter parlamentare del Disegno di Legge di Stabilità possa rafforzare le iniziative per i giovani con un orizzonte pluriennale, affrontare concretamente l’annosa questione del Diritto allo Studio e avviare il ripristino del Fondo di Finanziamento Ordinario al livello del 2009. Solo in questo modo, come già segnalato nella nota CRUI del luglio scorso sulla qualità della Ricerca, potrà essere consolidata la cultura del merito e della valutazione all’interno del sistema universitario