Francesco Mola - Rettore Università di Cagliari

Resoconto 22 settembre 2016

Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni informando di aver partecipato ad un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico riguardante il protocollo d’intesa “Industria 4.0”, nell’ambito del quale la CRUI è stata inserita nel relativo Comitato Guida.

Situazione normativa e provvedimenti in corso -  Il Presidente riferisce che da parte dell’ANVUR è stato assicurato che entro il 31 ottobre 2016 verrà puntualmente fornita la stesura del rapporto finale riguardante il progetto di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) 2011-2014.

Revisione AVA - Dopo ampia ed approfondita discussione l’Assemblea approva il seguente documento riguardante la revisione AVA predisposto dal Rettore Zara:
In relazione alla proposta di revisione del sistema AVA, si apprezza lo sforzo compiuto per la semplificazione del processo e per l’alleggerimento degli adempimenti istituzionali a carico degli attori coinvolti. Si rileva anche il maggiore allineamento del nuovo sistema di assicurazione della qualità al contesto europeo con riferimento agli ESG 2015. Centralità e qualità dei processi di apprendimento, oltre che la messa in opera di una serie di azioni tese a garantire il raggiungimento di conoscenze/abilità/competenze qualificate da parte degli studenti, devono rappresentare i principi cui dovrà ispirarsi la versione definitiva del nuovo sistema AVA. Sulla base delle osservazioni pervenute dagli Atenei, si avanzano i seguenti suggerimenti con spirito pro-positivo, partendo dal presupposto che la condivisione di obiettivi e di azioni nell’ambito dell’assicurazione della qualità è uno strumento indispensabile per il miglioramento continuo della didattica e della ricerca.
1) Glossario condiviso e definizioni chiare
È indispensabile che il glossario e le definizioni ora presenti nelle linee guida siano coerenti alla normativa vigente al fine di non generare possibile confusione negli addetti ai lavori. È inoltre opportuno che si utilizzino termini condivisi e chiari quando si fa riferimento ad aspetti decisionali, progettuali, gestionali e operativi. Allo stesso scopo, si suggerisce di esplicitare quali documenti precedentemente pubblicati da ANVUR si intende sostituire in tutto o in parte. Sarebbe utile per gli Atenei poter trovare sul sito istituzionale dell’ANVUR solo i documenti vigenti e recanti data certa.
2) Indicatori ANVUR per il monitoraggio delle sedi e dei corsi di studio (CdS)
È importante che siano affidabili e aggiornati al fine di consentire la stesura di un rapporto di riesame credibile e significativo. È inoltre in-dispensabile che non risentano di difetti intrinseci al sistema di trasmissione dei dati tra i gestionali interni degli Atenei e l’Anagrafe Nazionale Studenti. Infine, è opportuno che il loro utilizzo non generi comportamenti opportunistici, stimolando un adeguamento alla logica degli indicatori piuttosto che promuovere un miglioramento effettivo della didattica. Sarebbe anche auspicabile un “allineamento” tra indica-tori utilizzati dal MIUR ai fini dell’attribuzione di risorse, e in particolare di quelle premiali, e indicatori utilizzati dall’ANVUR a fini di monitoraggio e valutazione. La base dati è o dovrebbe essere comune: lo sforzo è di utilizzare una logica condivisa di estrazione dati e di elaborazione di indicatori, al fine di fornire un quadro coerente e confrontabile del sistema universitario nazionale. Tali considerazioni sono tanto più importanti quanto maggiore è l’enfasi data agli indicatori che, nella nuova versione delle linee guida AVA, rappresentano uno degli elementi per l’accreditamento periodico dei CdS. Nel contempo, è anche opportuno che possano essere utilizzati altri indicatori, elaborati autonomamente dagli Atenei, al fine di monitorare e caratterizzare quelle specificità dei contesti socio-economici in cui le Università operano. Si suggerisce l’eliminazione dell’indicatore riguardante l’utilizzazione dei risultati della VQR per la valutazione della qualità dei CdS. Per ulteriori dettagli, si rinvia al report redatto da un gruppo di lavoro interno alla commissione didattica della CRUI che si allega al presente documento.
3) Commissione di Esperti della Valutazione (CEV)
È necessaria un’approfondita formazione dei valutatori e una maggiore omogeneità di comportamento durante il processo di valutazione. La formazione deve essere utile ad orientare le CEV nell’importante lavo-ro di analisi e disamina dei documenti che i CdS e gli Atenei hanno predisposto negli ultimi anni in un contesto di costante stratificazione di indicazioni. Anche se l’Ateneo ha la possibilità di indicare eventuali conflitti di interesse relativi ad uno o più membri della CEV, chiedendone la sostituzione, si potrebbero prevedere alcuni “filtri” capaci di ridurre il rischio di conflitto. Ad esempio, si potrebbe impedire che un Ateneo di una determinata regione venga valutato da un commissario appartenente ad un ente che si trovi nella stessa regione. Appare condivisibile, e probabilmente da rendere obbligatoria, la presenza di personale dell’ANVUR durante le visite che affianchi la CEV ai fini di una corretta ed omogenea prassi valutativa.
4) Visione di Ateneo per l’AQ
Con riferimento al nuovo requisito R1, si chiede una migliore definizione dei concetti di visione/politiche/strategie/processi/procedure, non-ché del concetto di “strutture responsabili per l’AQ”, specificando meglio a quali documenti politico-gestionali ci si riferisce (piano strategico, documento di programmazione triennale, piano delle performance, documento annuale e triennale di programmazione finanziaria, ecc.), op-pure se debbano essere previsti specifici documenti in merito alle politiche per la qualità (ad es. documento “Politiche di Ateneo e Programmazione”, “Documentazione relativa alla sostenibilità economico-finanziaria e alle risorse riferite alla docenza”, ecc., ora richiesti nel portale SUA-CdS) e come questi ultimi si raccordino con gli altri previ-sti dalla normativa vigente. In sostanza, chiarezza su quali e quanti documenti sono necessari ai fini del rispetto dei requisiti di AQ. Bisognerebbe evitare, per quanto possibile, la scrittura di documenti di questo livello (visione, politiche e strategie) appositamente riferiti al sistema di AQ.
5) Requisiti di assicurazione della qualità
La riduzione del numero dei requisiti di AQ (e dei corrispondenti indica-tori e punti di attenzione) rappresenta senza dubbio un elemento qualificante del nuovo sistema AVA. Tuttavia, l’eccessiva articolazione dei punti di attenzione in domande multiple o in un eccesso di elementi di valutazione desta alcune perplessità in ordine alla loro accentuata frammentazione, possibile ridondanza e conseguente difficoltà ad esprimere un giudizio coerente e rappresentativo della reale situazione presente nella Sede e nei CdS visitati a campione. Inoltre, la possibilità di attribuire “discrezionalmente” pesi diversi ai diversi punti di attenzione potrebbe portare a differenze marcate tra le diverse CEV. Si evidenzia come il requisito R1 (e la sua verifica) attribuisca un ruolo centralistico e predominante alla Sede, alla quale vengono richiesti compiti specifici anche su aspetti di pertinenza dei CdS e dei Dipartimenti. Inoltre, l’indicatore R4.A, riguardante le politiche per la qualità della ricerca dell’Ateneo, troverebbe più giusta collocazione nell’ambito del Requisito R1. Risulta talvolta imprecisa l’indicazione delle fonti documentali da osservare da parte del valutatore. Si ravvisa anche l’opportunità di criteri e requisiti differenziati per le Scuole ad ordina-mento speciale. Ulteriori aspetti di dettaglio riguardanti i singoli requisiti, indicatori e punti di attenzione sono riportati nel report di sintesi elaborato dal coordinamento dei Presidi di Qualità degli Atenei (CON-PAQ) che si allega a questo documento.
6) Commissioni paritetiche docenti-studenti (CPDS)
È opportuno che vengano definiti meglio i compiti delle CPDS, riconducendoli in modo puntuale a quanto previsto dalla normativa o specificando se quanto riportato nelle nuove linee guida possa considerarsi esaustivo del compito delle stesse. Desta perplessità, almeno nel caso dei grandi Atenei, che nelle CPDS possano essere presenti studenti di tutti i CdS attivati.
7) Presidio della Qualità e Nucleo di Valutazione
Una più netta distinzione dei ruoli e dei compiti del Presidio della Qualità e del Nucleo di Valutazione può aiutare lo sviluppo organico delle attività, evitando sovrapposizioni e conflitti. Si ritiene però opportuno lasciare libertà ai due organismi di poter operare al di là di confini formali, in una logica di cooperazione e sussidiarietà per conseguire l’obiettivo del miglioramento continuo dell’Ateneo. Si ravvisa, inoltre, l’incongrua definizione del Presidio come “Organo” di Ateneo e vengo-no evidenziate alcune indicazioni contradditorie nelle linee guida sulle funzioni del Presidio rispetto a quelle dei Nuclei.
8) SUA-CdS
Sono necessarie alcune modifiche della SUA-CdS, programmate e comunicate agli Atenei con tempistiche coerenti rispetto al calendario previsto per l’attivazione dei CdS, con l’obiettivo di evitare le attuali ridondanze e incongruenze, rendendo lo strumento realmente efficace ai fini della progettazione/gestione/valutazione dell’offerta formativa. Ciò è importante anche per una comunicazione chiara e comprensibile dei CdS non solo all’interno, ma soprattutto all’esterno del sistema universitario. A questo fine si auspica che il coordinamento ANVUR-CRUI-MIUR-CUN-CINECA possa apportare, in maniera condivisa, le necessarie modifiche.
9) Criteri di scelta dei CdS (e dei dipartimenti) durante le visite in loco
È opportuno che vengano resi noti i criteri e le modalità di scelta dei CdS da parte dell’ANVUR durante la visita di accreditamento periodi-co. È in ogni caso da evitare che il semplice monitoraggio degli indica-tori rappresenti l’unico criterio di scelta dei CdS. Si sottolinea l’opportunità che ogni Ateneo possa selezionarne almeno una parte, eventualmente spiegando in modo dettagliato e per iscritto i motivi alla base della sua scelta.   
10)  Impianto complessivo del sistema AVA
È opportuna una maggiore coerenza dell’impianto complessivo del nuovo sistema AVA con le norme vigenti per la progettazione/gestione dei CdS.
11)  Gestione della transizione al nuovo sistema AVA
Tale transizione deve avvenire con modalità e tempistiche adeguate al fine di assicurare ai primi Atenei che andranno in valutazione con sistema AVA 2.0 un allineamento di processi e attività al nuovo modello. Si suggerisce che gli Atenei che hanno già in programma la visita di accreditamento periodico nel corso del 2017 vengano valutati con il nuovo modello, ma sulla base della documentazione e attività svolte con il sistema vigente. Ciò implica una seria e approfondita prepara-zione degli Esperti valutatori delle CEV che dovranno gestire con particolare attenzione questa fase transitoria. In alternativa, come emerso nel corso delle discussioni in CRUI, dovrebbe esserci un blocco, ma solo per gli atenei che lo richiedano, di almeno un anno nelle visite in loco al fine di permettere un “allineamento” delle attività svolte nell’Ateneo richiedente al nuovo modello. Vi è inoltre la necessità di definire modalità robuste in merito alla comparabilità tra la nuova scala di valutazione e quella attualmente in uso.
12)  Rapporto di riesame annuale e rapporto di riesame ciclico
 Pur apprezzando lo sforzo di semplificazione, è opportuno evidenzia-re il rischio di ridurre il riesame annuale a un mero resoconto sui dati quantitativi, ridimensionando il valore del processo di autovalutazione dei Dipartimenti e dei CdS. Si propone, pertanto, che il riesame annuale preveda, oltre al commento degli indicatori, anche una valutazione dello stato di avanzamento degli obiettivi e delle azioni intraprese per il loro raggiungimento ed eventualmente l’individuazione di ulteriori azioni che si rivelassero necessarie e praticabili. È anche opportuno riflettere sulla periodicità del rapporto di riesame ciclico: da un lato, nel caso in cui non ci siano particolari criticità, è opportuno legarlo alla diversa durata “normale” dei CdS, dall’altro, deve essere previsto in tempi differenti nei casi riportati nelle linee-guida (visite CEV, modifiche sostanziali dell’ordinamento, richiesta da parte del Nucleo, ecc.). In ogni caso, il rapporto cronologico tra la compilazione del rapporto di riesame ciclico e la visita della CEV deve essere attentamente approfondito. È anche opportuna una riflessione sulla tempistica del rapporto di riesame previsto nella SUA-RD.
13)  Ruolo dei dipartimenti nel sistema AVA
Nel documento AVA 2.0 il ruolo dei dipartimenti sembra assumere una valenza molto limitata, in apparente contrasto con le disposizioni della L. 240/2010. Nonostante la corretta definizione di “CdS” e “Dipartimento” offerta dal Glossario, è ripetutamente presente nelle linee guida una descrizione dei CdS come organi collegiali titolari di un potere di “approvazione”; si dà inoltre per scontata l’esistenza di un “Consiglio del Corso” e di un “Responsabile della Gestione del CdS”. Nelle linee-guida è presente una dicotomia “CdS”/“Dipartimenti”, che identifica il CdS come una struttura complementare al dipartimento, secondo la vecchia articolazione Facoltà/Dipartimenti. Tale impostazione sembra trascurare il ruolo che il dipartimento ha in termini di programmazione e valutazione complessiva delle attività didattiche e di ricerca. La valutazione dei CdS e dei dipartimenti risultano non correlate, l’una dedicata esclusivamente alla didattica e l’altra alla ricerca e alla terza missione. L’assenza della dimensione dipartimentale, a dispetto del principio enunciato di “indissolubilità tra ricerca e didattica”, fa perdere alcuni aspetti fondamentali dell’AQ della formazione.
14)  Rilevazione dell’opinione degli studenti
Poiché il questionario assume sempre più una valenza nazionale, di-ventando così uno strumento valutativo di sistema, ci deve essere un’attenta valutazione della cronologia proposta per la rilevazione che porta con sé una distinzione tra studente frequentante e non, basata sul momento di compilazione del questionario che non necessariamente riflette la posizione reale dello studente. Restano da chiarire i ruoli di Presidio e Nucleo di Valutazione relativamente alla procedura di rilevazione, anche alla luce della non coerenza della normativa di riferimento. I dati aggregati raccolti per ogni CdS dovrebbero tener conto di una ponderazione in funzione del numero dei CFU dell’attività formativa valutata e del numero di valutazioni espresse.”
Parere sugli schemi di decreto riguardanti alloggi e residenze universitarie - Dopo ampia ed approfondita discussione l’Assemblea approva il seguente parere riguardante gli schemi di decreto riguardanti alloggi e residenze universitarie predisposto dal Rettore Sartor:
“In relazione alla particolare importanza degli interventi per una maggiore equità e lo sviluppo della internazionalizzazione del sistema universitario, si apprezza il significativo stanziamento di risorse e si auspica un loro incremento nella prossima legge di stabilità.
Decreto “Procedure”
Proposta 1
All’articolo 3, comma 1, al punto A1, dopo le parole adeguamento alle vigenti disposizioni in materia”, inserirei le parole “antisismica e”
Motivazione
Appare opportuno esplicitare che gli interventi sono destinati anche agli adeguamenti antisismici.
Proposta 2
All’articolo 4, comma 1, al penultimo rigo “dopo la lettera f) introdurre la lettera g)”.
Motivazione
Si tratta di un refuso rispetto agli altri bandi, poiché i collegi legalmente riconosciuti sono soggetti di natura privata e quindi obbligati ad ospita-re il 20% di studenti idonei.
Proposta 3
All’articolo 6 comma 1, lettera a, all’ottavo rigo, sostituire la parola “verifica” con la parola validazione.
Motivazione
Si tratta di correzione formale.
Proposta 4
All'articolo 6, comma 1, lettera b, eliminare le parole "da apposita stima dell'agenzia del Demanio competente o"; alla fine dello stesso periodo, aggiungere: "ove previsto per legge va allegata la valutazione di congruità da parte della competente Agenzia del Demanio";
Motivazione
La disciplina vigente prevede che l'agenzia svolga una valutazione di congruità della stima fatta da terzi.
Proposta 5
All’articolo 6, comma 1, lettera d) eliminare le parole "ai sensi del decreto del presidente della Repubblica 13 settembre 2006, n. 296".
All'articolo 7, comma 2, eliminare le parole "ai sensi del decreto del presidente della Repubblica 13 settembre 2006, n. 296".
All'articolo 8, comma 2, lettera c, eliminare le parole "ai sensi del decreto del presidente della Repubblica 13 settembre 2006, n. 296"
Motivazione
Le disposizioni che disciplinano la concessione in uso dei beni demaniali sono più ampie e diversificate.
Proposta 6
All’articolo 7, comma 2, eliminare le parole “acquisiti dopo il 31.12.2011”.
Motivazione
In tal modo è possibile valorizzare più ampiamente gli immobili disponi-bili presso le università.
Proposta 6bis
All’articolo 7, comma 2, dopo le parole “31.12.2011” inserire le parole “nonché gli immobili concessi in uso gratuito e perpetuo”.
Motivazione
In tal modo è possibile valorizzare più ampiamente gli immobili disponibili presso le università.
Proposta 7
All’articolo 7, comma 2, eliminare le parole “alla data di acquisizione”.
Motivazione
Appare più corretto valutare gli immobili su cui viene effettuato l’intervento agli effettivi valori di mercato.
Proposta 8
All’art. 2 comma 1, lettera di aggiungere dopo “le Università statali” “e i loro enti strumentali aventi personalità giuridica”
Decreto “Standard”
Proposta 1
Sopprimere l’articolo 2, comma 3.
Motivazione
La disposizione prevede di estendere gli standard previsti per ottenere il cofinanziamento ai sensi della legge n. 338 anche agli alloggi e residenze universitarie, limitando le autonomie e le competenze di regioni ed enti locali.
Proposta 2
All’articolo 2, comma 2, sostituire le parole “di valori pari a più o meno 15%” con le parole “in misura non inferiore al 15%.
Motivazione
Trattandosi di standard minimi la deroga può essere solo riferita ai va-lori inferiori a quelli standard.”


Intervento del Direttore del Consortium GARR, Prof. Federico Ruggieri - Interviene alla seduta il Direttore del Consortium GARR, Prof. Federi-co Ruggieri, il quale illustra alla Giunta le principali attività svolte e i più importanti obiettivi raggiunti dal Consorzio: supporto dell’eccellenza della ricerca italiana con una rete ai massimi livelli nel panorama nazionale, europeo e mondiale; cooperazione a livello nazionale e inter-nazionale per lo sviluppo di conoscenza e innovazione; grandi virtual research communities distribuite a livello geografico e specializzate; imponenti volumi di dati generati, archiviati e scambiati a livello mondiale (oltre ai big data dell’IoT); gestione, conservazione, elaborazione e accesso a dati multidisciplinari e distribuiti; visibilità dei dati e identificazione sicura degli utenti.


Varie, eventuali e sopraggiunte -  Il Presidente riferisce che il Ministero dell’Interno e la CRUI, in collaborazione con ANDISU, in attuazione del protocollo di intesa siglato il 20 luglio 2016, hanno promosso un bando per 100 borse di studio in servizi per studenti con protezione internazionale (con status di rifugiati o beneficiari di protezione sussidiaria). Il bando si è chiuso l’11 settembre e sono pervenute 226 candidature. La valutazione è quasi terminata, pertanto la CRUI comunicherà presto agli Atenei i nominativi dei candidati selezionati. A valle dell’iscrizione di tali candidati al Corso di laurea o di dottorato prescelto, la borsa (dell’importo complessivo di € 4.800) sarà versata dal Ministero direttamente all’Ateneo, che provvede all’erogazione dei servizi di vitto e alloggio, anche attraverso la stipula di accordi con gli Enti per il Diritto allo Studio. Gli Atenei ospitanti, inoltre, garantiranno agli studenti vincitori delle borse di studio:
- l’esenzione delle tasse, dei contributi universitari 
- l’utilizzo dei servizi didattici (biblioteche, centri)
- copertura del premio dell’assicurazione infortuni.

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