Sergio Cavalieri Rettore Università di Bergamo

Resoconto 20 ottobre 2016

Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni informando che si sono insediati i seguenti nuovi Rettori, ai quali l’Assemblea formula calorose congratulazioni: Prof. Vincenzo Barone (Scuola Normale Superiore di Pisa), Prof.ssa Paola Severino Di Benedetto (LUISS di Roma).

Situazione normativa e provvedimenti in corso -  Il Presidente riferisce che entro la prima settimana di novembre dovrebbe essere fornita dall’ANVUR la stesura del rapporto finale riguardante il progetto di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) 2011-2014.  Con riferimento dello schema di DPCM in attuazione delle norme contenute nella Legge di Stabilità 2016 che istituiscono le “Cattedre Natta”, l’Assemblea – dopo ampia ed approfondita discussione - ritiene opportuno inviare al Ministro Giannini la seguente lettera:
Gentile Ministro,
nelle ultime settimane sono circolate attraverso gli organi di informa-zione alcune versioni parziali dello schema di DPCM in attuazione delle norme contenute nella Legge di Stabilità dello scorso anno che istituiscono il Fondo per le Cattedre Natta, determinando un ampio dibattito nella comunità scientifica.
La CRUI, nelle more di esprimere un proprio commento dettagliato allo schema del Decreto non appena esso sarà reso ufficialmente disponi-bile in forma completa, dopo il parere del Consiglio di Stato che ne va-luterà gli aspetti di legittimità, intende sottoporre alla sua attenzione alcune prime considerazioni sul provvedimento.
Nuove posizioni sono indispensabili. Ad oggi risultano attive nel sistema universitario statale 50.279 posizioni (di cui 46.372 con tenure) contro le 51.094 del 31 dicembre 2015 (di cui 47.789 con tenure) e contro le 60.595 (di cui 60.259 con tenure) del 31 dicembre 2008.
L’arrivo di 500 posizioni permanenti nel sistema universitario nazionale è sicuramente da salutarsi con favore, pur ribadendo che la priorità massima del sistema universitario nazionale è quella di offrire opportunità qualificate di inserimento a tanti giovani talenti che fanno ricerca nelle nostre università. L’idea di un contingente di studiosi di altissimo profilo da inserire nel sistema universitario italiano non può che essere considerata un’iniziativa che va nella giusta direzione di premiare merito ed eccellenza.
La CRUI non può, tuttavia, mancare di mettere in evidenza che, il sistema universitario italiano, nella propria autonomia, sta già agendo con grande determinazione per attrarre talenti dall’estero. Utilizzando la norma della “chiamata diretta”, che già prevede la flessibilità stipendiale in ingresso, negli ultimi anni circa 1000 studiosi permanentemente all’estero o vincitori di prestigiosi grant (tra cui 120 vincitori di ERC) sono stati stabilmente inseriti nelle nostre Università.  E di questi ben 300 studiosi negli ultimi due anni.
Forti della volontà e dell’esperienza nel perseguire l’obiettivo dell’attrazione di studiosi di prestigio nei nostri Atenei, riteniamo necessario affermare alcuni principi di fondo.
La mancata presenza di predefiniti, chiari e stringenti requisiti d’accesso al concorso che giustifichino poi la selezione di così alti profili appare contraddittoria rispetto all’obiettivo dichiarato: infatti potremmo assistere al paradosso di un numero spropositatamente elevato di domande, incongruo rispetto agli altissimi profili che si desidera premiare. Insomma, selezionare l’eccellenza fra decine di migliaia di domande appare impresa titanica da scoraggiare qualsiasi commissione, anche la più selettiva ed animata da buoni propositi.
Le esperienze condotte negli ultimi anni evidenziano che è possibile il reclutamento del personale universitario, con profili di eccellenza, utilizzando i meccanismi di selezione regolati dalle normative vigenti. In ogni caso, una procedura straordinaria può essere giustificata se mira ad intercettare profili che altrimenti non sarebbero agevolmente selezionabili.
Pertanto, per garantire quest’obiettivo, è indispensabile una soglia elevata per i candidati che esige al contempo ancor più elevati requisiti per i commissari, accademici che vanno individuati attraverso una condivisione responsabile con la comunità scientifica. Un mancato raggiungimento degli obiettivi di assoluta eccellenza nella procedura di selezione determinerebbe un danno sostanziale e di immagine a tutto il sistema universitario. La valutazione tra pari, come nei migliori standard internazionali, rappresenta la via maestra per ottenere una selezione efficace. Al sistema universitario è chiesta trasparenza e responsabilità. Sono queste le premesse per rafforzare l’autonomia nei processi di selezione e di gestione.
Una particolare attenzione, infine, va riservata al previsto meccanismo della chiamata da parte delle Università. Un opportuno sistema di so-glie deve essere immaginato non solo per il settore di appartenenza ma anche per il singolo Ateneo con l’obiettivo di evitare possibili eccessive concentrazioni coniugando autonomia ed equilibrio.
L’auspicio della CRUI è che queste prime considerazioni ed ulteriori contributi che ci proponiamo di fornire contribuiscano al miglioramento del provvedimento in modo da raggiungere l’obiettivo condiviso di rafforzare il sistema universitario nella giusta direzione di premiare merito ed eccellenza.”

Disegno di legge di bilancio 2017 - Il Presidente riferisce sui principali contenuti riguardanti l’università e la ricerca del disegno di legge di bilancio 2017 approvato lo scorso 15 ottobre dal Consiglio dei Ministri, il cui testo non è ancora disponibile:
- istituzione di una “no tax area” per gli studenti con reddito ISEE inferiore ai 13mila euro, mentre per chi supera questa soglia (ma comunque con un indicatore inferiore ai 30mila euro) ci sarà uno sconto sulle tasse universitarie proporzionale ai redditi;
- consolidamento dei 50 milioni di euro per il diritto allo studio;
- stanziamento di circa 270 milioni di euro da destinare ai migliori di-partimenti universitari, in base ai risultati della VQR 2011-2014.

Presentazione del Report 2016 dell’Osservatorio Università-Imprese della Fondazione CRUI- Il Rettore Riccaboni illustra le attività e i risultati raggiunti dall’Osservatorio Università-Imprese della Fondazione CRUI da lui coordinato, evidenziati nel relativo Report 2016 (in distribuzione) che raccoglie i contributi dei Gruppi di Lavoro sui temi dell’Apprendistato, del Dottorato industriale, dei Percorsi professionalizzanti e delle Competenze trasversali. Le analisi sono state arricchite da indagini empiriche svolte presso tutte le università, potendo contare su una reattività forte e avendo ricevuto un alto tasso di risposta.

Data la rilevanza degli argomenti trattati il Comitato di indirizzo ha deciso di mantenere i quattro gruppi di lavoro, al fine di monitore l’evoluzione in atto, promuovere iniziative di supporto e rafforzare l’interazione con i principali attori istituzionali (in particolare, MIUR, ANVUR, ISTAT, rappresentanze delle imprese e degli ordini professionali, e AlmaLaurea), in stretta connessione con le Commissioni e i Gruppi di lavoro CRUI eventualmente impegnati su temi contigui.

Nel prosieguo della sua attività l’Osservatorio intende coinvolgere altri attori di rilievo, quali l’Associazione per la direzione del personale, la Conferenza Stato Regioni e altri Ministeri oltre al MIUR.

Sulla base di quanto rilevato e discusso, sono state presentate nel Report 2016 le seguenti proposte per indirizzare le attività future:
- istituire un network tra Atenei, soggetti istituzionali e parti sociali per la promozione dell’apprendistato di alta formazione e ricerca, avendo cura che tale Network si coordini con la costituenda rete nazionale del Placement;
- rafforzare la comunicazione istituzionale, rivolta a studenti e famiglie, in merito alle potenzialità dell’apprendistato e all’importanza per gli studenti di partecipare alle attività formative diverse dalla didattica frontale (quali apprendistato, stage, tirocini, Erasmus);
- attivare almeno un corso di laurea di tipo “professionalizzante” a carattere sperimentale in ogni Ateneo per l’anno accademico 2017/18, nell’ambito del quale fornire adeguata attenzione ai temi delle competenze trasversali;
- rilevare e valorizzare alcune esperienze pilota presenti negli Atenei italiani sui temi della didattica innovativa;
- focalizzare il prossimo Rapporto dell’Osservatorio sull’esperienza maturata dalle imprese che si sono particolarmente impegnate nel rafforzamento delle relazioni Università-Imprese, e in particolare nei dottorati industriali, così da evidenziare quali sono, nella prospettiva delle imprese, i fattori abilitanti in grado di produrre risultati interessanti in termini di innovazione, competitività aziendale e valorizzazione della formazione e ricerca universitaria.

Varie, eventuali e sopraggiunte - In riferimento alla nuova offerta formativa 2017/2018, l’Assemblea approva il seguente documento predisposto dal Rettore Zara:
La predisposizione della nuova offerta formativa 2017/18, e in partico-lare la progettazione di nuovi corsi di studio, è già in corso negli Atenei in considerazione della presumibile scadenza per la presentazione de-gli ordinamenti didattici entro il prossimo dicembre. Nonostante ciò, ad oggi non sono ancora pervenute le indicazioni operative del MIUR che, oltre a comunicare agli Atenei la tempistica di presentazione degli ordinamenti, dovrebbero anche fornire chiarimenti sulle novità recente-mente introdotte dal DM 635/2016 (programmazione triennale 2016-2018).

L’art. 6 comma 2 del DM 635/2016 introduce la possibilità di “utilizzare negli ambiti relativi alle attività di base o caratterizzanti ulteriori settori scientifico-disciplinari rispetto a quelli previsti dalle tabelle allegate ai DDMM 16 marzo 2007, nel rispetto degli obiettivi formativi della relati-va classe…”. A questo proposito si rendono necessarie indicazioni di carattere operativo al fine di comprendere entro che limiti possano es-sere introdotti gli ulteriori SSD negli ambiti di base e caratterizzanti, ossia se tali SSD possano essere solo aggiuntivi o anche sostitutivi dei SSD propriamente di base e caratterizzanti nella programmazione del-le attività formative da offrire effettivamente agli studenti.
Inoltre, nell’all.3 del DM 635/2016 si fa riferimento al “carattere” inter-nazionale del corso di studio introducendo nuove definizioni di corsi di studio internazionali che, in parte, differiscono da quelle attualmente vigenti nel DM 1059/2013 (accreditamento dei corsi di studio). In parti-colare, non si comprende a cosa ci si riferisca nel caso dei “corsi con mobilità internazionale strutturata per i quali si prevede o è già certificato che almeno il 20% degli studenti iscritti acquisiscano o abbiano acquisito almeno 12 CFU all’estero”.

Se nella predetta definizione vengono inclusi i corsi di studio che portano al rilascio del doppio titolo o titolo multiplo (ai sensi di quanto riportato nelle note MIUR n. 7 del 28-01-11 e n. 17 del 16-02-11), la soglia del 20% di cui sopra appare elevata considerato che in genere tali percorsi formativi sono costituiti da curriculum interni a corsi di studio nazionali che, sulla base di apposite convenzioni con Atenei esteri, rilasciano il titolo doppio o multiplo ad un numero limitato di studenti. Peraltro, risulta ambigua nello stesso DM 635/2016 l’altra categoria di corsi internazionali “corsi interateneo con Atenei stranieri, che prevedono il rilascio del titolo congiunto, doppio o multiplo” in quanto i corsi interateneo, regolati da una convenzione che disciplina l’ordinamento congiunto, generalmente rilasciano il titolo congiunto e non quello doppio o multiplo (che vengono considerate come eccezioni nel caso in cui le normative dei due Paesi non consentano il rilascio del titolo congiunto). Infine, si segnala l’opportunità considerare i “curriculum internazionali” all’interno dei corsi di studio come elemento strutturale di internazionalizzazione, anche rendendoli riconoscibili nelle banche dati ministeriali.

Quanto sopra anche in considerazione del fatto che il DM 635/2016 tratta di linee di indirizzo per l’accreditamento e anche in tal senso è indispensabile un allineamento tra i due decreti ministeriali (DM 1059/2013 e DM 635/2016) nelle definizioni dei corsi di studio internazionali e nei rispettivi requisiti di docenza al fine di consentire agli Atenei una corretta progettazione di tali corsi di studio.”

Il Rettore Novelli riferisce che sono giunte alla CRUI diverse istanze su problematiche inerenti la funzionalità delle Scuole di Specializzazione di area medica alla luce della recente riforma e riordino delle Scuole stesse. A tale riguardo l’Assemblea ritiene opportuno richiedere al MIUR l’istituzione di un tavolo tecnico per affrontare questi argomenti al più presto possibile.

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