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La Ministra Fedeli all’Assemblea della CRUI

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Dopo anni in cui l’Università è stata oggetto di campagne denigratorie, nonostante gli sforzi immensi di ricercatori, docenti e personale tecnico-amministrativo, finalmente si nota un cambiamento di orientamento. E questo lo dobbiamo anche a una rinnovata attenzione da parte del MIUR e della Ministra Fedeli, che hanno finalmente ripreso a seguire con interesse il comparto dell’Università e a proteggerne la reputazione.” Si è concluso così l’intervento del Presidente della CRUI, Gaetano Manfredi, al momento di accogliere in Assemblea la Ministra Valeria Fedeli. Durante il suo intervento Manfredi non ha mancato di segnalare alcuni temi centrali per lo sviluppo del sistema universitario italiano:
Giovani ricercatori: il piano straordinario di reclutamento ha dato un impulso fondamentale per invertire il trend degli ultimi anni. Tanto dal punto di vista dei numeri complessivi, quanto sul fronte dell’età media. Ora è necessario che l’una tantum si trasformi in programma stabile e organico.
Finanziamento: il sottofinanziamento cronico ha da tempo raggiunto il livello di guardia, e la qualità della didattica sta rischiando un pericoloso peggioramento. Il sistema universitario è fatto di atenei differenti con differenti esigenze, delle quali il sistema di finanziamento dovrebbe iniziare a tener conto. In quest’ottica, oltre all’aumento dell’insieme totale delle risorse, è necessario ripensare i criteri di ripartizione, che devono tener conto di soglie minime invalicabili e quote libere più ampie. Inoltre le oscillazioni dell’FFO vanno soprattutto sincronizzate con quelle delle dinamiche salariali.
Edilizia: dopo molti anni di sospensione, è necessario riprendere investimenti e opere su questo fronte, tanto rispetto agli edifici quanto in merito alle attrezzature, che rappresentano l’unica garanzia per offrire ambienti di studio e ricerca competitivi sul piano internazionale.
Didattica flessibile: la rapida obsolescenza dei saperi e la concorrenza di sistemi di higher education agguerriti e competitivi sullo scenario internazionale richiedono libertà, interdisciplinarietà e flessibilità che il sistema italiano delle classi di laura, come è concepito oggi, probabilmente non garantisce più.
Semplificazione: l’Università vuole essere diversamente pubblica. Ha quindi bisogno di una legge delega forte che la liberi dal ginepraio inestricabile di norme che sta soffocando le sue missioni primarie (didattica, ricerca, trasferimento tecnologico).

In questi anni di crisi si è da più parti insistito sul fatto che università e ricerca rappresentino le vie maestre dell’uscita dai tempi bui della recessione – ha detto Manfredi – Siamo orgogliosi di rappresentare una funzione così vitale per la ripresa sociale ed economica del Paese. Ora che si iniziano a intravedere i primi segni di miglioramento, ci aspettiamo che il segnale lanciato da questo governo venga prontamente colto, ribadito e rilanciato con più vigore da quello che gli succederà.”

Alle sollecitazioni del Presidente Manfredi la Ministra Fedeli ha replicato ringraziando innanzitutto la CRUI per l’invito e per la costante collaborazione esercitata con l’opportuno spirito critico nei confronti del Ministero.

Inoltre, la Ministra, dopo aver brevemente rammentato quanto operato in sede di Legge di Bilancio per il 2018 nel Diritto allo studio, nel salario dei dottorandi e dei docenti, nelle assunzioni dei ricercatori (inclusi quelli per il Sud nell’àmbito del PON da bandirsi la prossima settimana) sino al rifinanziamento deliberato ieri pari a più di un miliardo per il sistema della Ricerca e per l’edilizia studentesca, ha convenuto con la CRUI sull’opportunità di mirare a semplificazioni più efficaci.

Di questo ha scritto ad ANVUR poche settimane fa. E nelle semplificazioni rientrano anche le maggiori flessibilità nei settori concorsuali e nell’offerta formativa da poco sollecitate con lettera apposita al CUN. Infine, la Ministra ha indicato nel rifinanziamento del cosiddetto “comma 140” (un capitolo per investimenti pluriennali) la norma per intervenire nel settore dell’edilizia universitaria e nella prossima legge di Bilancio lo strumento per venire incontro alle giuste aspettative legate al finanziamento dei rinnovi contrattuali e della ripresa della dinamica stipendiale dei docenti.

Roma, 22 febbraio 2018

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10 borse di studio per 10 giovani talenti

10 borse di studio per 10 giovani talenti
Aperta la selezione per il conferimento di borse di studio dedicate allo sviluppo di servizi tecnologicamente avanzati

GARR, la rete italiana dell'istruzione e della ricerca, ha avviato una selezione per l'assegnazione di 10 borse di studio intitolate a Orio Carlini, uno dei padri fondatori della rete.
Queste borse, del valore di 19.000 € lordi ciascuna, sono destinate a finanziare progetti di studio e ricerca presentati da giovani laureati e laureate sotto i 30 anni, da svolgersi presso la sede GARR di Roma o presso gli enti e le istituzioni collegati alla rete GARR.
I progetti di studio e ricerca dovranno essere incentrati sull’applicazione di tecnologie innovative per lo sviluppo delle infrastrutture digitali e dei loro servizi in contesti multidisciplinari.
Ai fini della valutazione delle candidature verranno considerati elementi premianti l’originalità, l’innovazione e l’applicabilità a breve termine degli argomenti proposti.
Le candidature dovranno essere sottomesse attraverso il sito web GARR entro il 30 marzo 2018.
La durata di ogni borsa è di 12 mesi, con eventuale possibilità di proroga.

Requisiti obbligatori richiesti:
- Data di nascita uguale o successiva al 1 gennaio 1988
- Possesso del titolo di laurea triennale, magistrale, laurea specialistica o laurea a ciclo unico
- Buona conoscenza della lingua inglese parlata e scritta

Bando di selezione (rif. 01/17)

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