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Università, Disabilità, Inclusione. Vent’anni dalla Legge 17/1999: tra passato e futuro

Il 6 dicembre 2019 si è tenuto il Convegno celebrativo Università, Disabilità, Inclusione. Vent’anni dalla Legge 17/199: tra passato e futuro, promosso dalla Conferenza Nazionale Universitaria Delegati Disabilità (CNUDD) insieme alla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e all’Università Roma Tre, che lo ha ospitato nella sede della Scuola di Lettere Filosofia Lingue.

Il Convegno si è svolto alla presenza del Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella, con l’obiettivo di celebrare il ventennale della Legge n. 17 del 1999 che, a integrazione e modifica della Legge n. 104 del 1992 per l’assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità, ha stabilito una serie di misure a supporto della loro frequenza ai corsi universitari.

La Legge 17/99 ha stabilito che ciascun Ateneo nomini un docente Delegato dal Rettore con funzioni di coordinamento, monitoraggio e supporto di tutte le iniziative concernenti l'integrazione degli studenti con disabilità e la destinazione specifica di un’apposita quota del Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università. Gli Atenei sono, inoltre, tenuti a erogare servizi specifici, tra i quali l’utilizzo di sussidi tecnici e didattici, l’istituzione di interventi di tutorato specializzato, nonché il trattamento individualizzato per il superamento degli esami. Di fatto, con questa norma, si è inteso garantire il diritto allo studio e pari opportunità di formazione e ricerca a studenti con disabilità che potranno, in tal modo, raggiungere i più elevati livelli di istruzione.

Dopo l’approvazione della legge, i Delegati dei Rettori alla Disabilità hanno dato vita alla CNUDD, per promuovere le politiche inclusive, favorendo lo scambio di esperienze e di buone prassi in atto nelle università. Grazie all’impegno dei Delegati, dei Docenti, dei Dirigenti, del Personale tecnico amministrativo e di moltissimi Studenti, un numero crescente di persone con disabilità ha potuto frequentare e portare a termine gli studi universitari ed inserirsi nel mondo lavorativo e professionale, contribuendo attivamente con le proprie capacità alla vita economica, sociale, culturale e politica del nostro Paese.

L’evento celebrativo ha voluto valorizzare l’esperienza maturata nel corso di questi anni attraverso la voce dei protagonisti, promuovendo il confronto fra i principali attori coinvolti, con i quali gettare le basi di un rinnovato impegno per il futuro, nella prospettiva indicata dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Nella mattinata, accanto agli interventi degli organizzatori, è stato possibile ascoltare il resoconto dell’esperienza di tre studenti con disabilità: la dott. Ewelina Adamczyk, Federico Pleitavino e il dott. Lorenzo Nizzi Vassalle, che hanno messo in luce le difficoltà da affrontare e al tempo stesso le potenzialità da sviluppare.

Il prof. Paolo Mancarella, attuale Rettore dell’Università di Pisa, che è stato tra i fondatori della CNUDD e l’ha presieduta per due mandati, ha ripercorso la storia dell’istituzione, mentre le due relazioni principali hanno illustrato le tematiche proprie della legislazione italiana (prof. Giuseppe Arconzo) e l’esperienza francese (prof.sa Christine Gangloff-Ziegler), da un lato affrontando il tema in termini tecnico-giuridici e dall’altro aprendo la prospettiva internazionale.

La Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, sen. Nunzia Catalfo, e la Viceministra MIUR, on. Anna Ascani, hanno offerto il punto di vista delle istituzioni sulle tematiche del Convegno, mentre la partecipazione ad una tavola rotonda del dott. Giampiero Griffo, Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio Nazionale delle Persone con Disabilità, e del Presidente FISH (dott. Vincenzo Falabella) ha dato voce alle rappresentanze delle Associazioni.

Il pomeriggio è stato dedicato all’approfondimento di problematiche specifiche - l’innovazione della didattica, l’orientamento, lo status di studente con disabilità e i servizi erogati in ambito accademico - che sono state affrontate da quattro Delegati (proff. Luca Fanucci, Laura Nota, Laura Arcangeli e Massimo Oliveri), i quali, avendo raccolto spunti ed esperienze di altri Colleghi, hanno riferito sullo stato delle questioni, prospettando linee di azione per il futuro.

Il Convegno celebrativo ha riesaminato quanto è stato finora realizzato e ha gettato lo sguardo sulle prospettive di evoluzione futura, contribuendo, anche grazie alla significativa e apprezzatissima presenza del Presidente Mattarella, a tenere viva l’attenzione su temi di grande rilevanza sociale e culturale.

Con questo evento, la CNUDD ha inteso onorare le parole contenute nel messaggio augurale che il Presidente della Repubblica aveva rivolto ai Delegati dei Rettori in una precedente iniziativa. In quell’occasione, rilevando come all’inclusione universitaria delle persone con disabilità sia stata dedicata un’attenzione minore, da parte delle istituzioni, rispetto all’impegno manifestato nell’istruzione primaria e secondaria, esortava “a compiere analoghi sforzi diretti a favorire l’inserimento delle persone con disabilità nell’ambito delle attività didattiche e di ricerca promosse dalle università” e indicava l’investimento nell’inclusione delle persone con disabilità a tutti i livelli del sistema educativo, fino alla formazione universitaria, quale condizione affinché ogni Paese possa realizzare “la messa in valore delle risorse di ciascuno dei suoi cittadini”.

 

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La CRUI in Giappone. 20 atenei incontrano le università giapponesi

italy-Japan

Relazioni accademiche Italia-Giappone

11 Novembre, Tokyo.  20 Atenei italiani coordinati da Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università di Bergamo e referente CRUI, e 25 Atenei Giapponesi si sono incontrati per approfondire le caratteristiche dei sistemi educativi e di ricerca dei due paesi e le opportunità offerte, per stimolare l’internazionalizzazione.

L’incontro di Networking si è tenuto nella giornata conclusiva del XIII edizione del “Salone dello studio in Italia” organizzato dall’istituto di cultura italiana in Giappone e dell’ambasciata italiana a Tokyo.

Hanno aperto il dibattito l’ambasciatore italiano in Giappone, Giorgio Starace, e il direttore dell’istituto di cultura italiana in Giappone, Paolo Calvetti. A seguire Remo Morzenti Pellegrini e il prorettore all’internazionalizzazione dell’Università di Bergamo, Matteo Kalchschmidt, hanno illustrato il sistema formativo e la ricerca nel nostro Paese.

“L’occasione ha permesso di confrontare due sistemi universitari di eccellenza e che possono profondamente beneficiare di una collaborazione strutturata e continua – ha dichiarato Morzenti Pellegrini – Questo è solo il primo di futuri incontri volti a stimolare le collaborazioni tra gli Atenei dei due paesi, con il coordinamento della CRUI e il supporto del Ministero”.

La giornata si è conclusa con il ricevimento della delegazione italo-nipponica presso l’ambasciata italiana a Tokyo dove l’ambasciatore Starace ha presentato, attraverso una delegazione di Confindustria, il sistema delle imprese italiane dei settori agro-alimentare, fashion e design presenti in questi giorni a Tokyo per un evento internazionale.

 

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Corsi in lingua inglese erogati dalle università italiane

Corsi in lingua inglese erogati dalle università italiane: Master universitari (di I e II livello), Dottorati e Winter/Summer school
(rilevazione 2019)

Rilevazione sui corsi di studio universitari post lauream

Post-graduate programmes delivered in English in the Italian universities

Premessa
La CRUI e la Fondazione CRUI hanno svolto anche nel 2019 una Rilevazione sui corsi di studio universitari post lauream svolti interamente in lingua inglese, aggiornando così la precedente del 2016. Questo tipo di ricognizione, avviata nel 2005, si è dimostrata negli anni un’importante fonte informativa non solo per conoscere la dimensione del fenomeno, ma anche – e soprattutto – come strumento di promozione dell’offerta formativa internazionale del nostro sistema accademico.

L’indagine contribuisce a fornire un quadro esaustivo delle opportunità di studio in lingua inglese offerte dal nostro sistema universitario, in quanto complementare alle informazioni sui corsi di laurea e su quelli di laurea magistrale già censite nel sito Universitaly*  del MIUR.
Sono stati quindi rilevati i corsi di master universitario (MU di I e II livello), di dottorato e le winter/summer school, riferiti all’a.a. 2019/2020, ma è stata richiesta anche una (ragionevole) previsione di attivazione per il successivo anno accademico.
Nell’ottica di fornire uno strumento di orientamento agli studenti internazionali interessati a studiare in Italia, per ciascun corso è stato indicato, oltre al titolo, anche il riferimento all’area disciplinare di appartenenza: ai fini classificatori, anche laddove non formalmente pertinente (come nel caso dei master o dei corsi di dottorato), si è scelto di fare riferimento a una delle aree CUN.

L’indicazione del sito web del corso (laddove esistente) e di una persona o di un ufficio di riferimento, intende facilitare agli studenti l’approfondimento delle caratteristiche del corso e offrire la possibilità di entrare in contatto con l’ateneo di riferimento.
Infine, quest’anno, è stata chiesta anche l’afferenza di ciascun corso censito a una o più delle otto aree di riferimento di Expo 2020 Dubai . Un quadro organico della nostra offerta formativa post lauream internazionale, articolata in base alle aree di Expo 2020 Dubai**, verrà presentata nell’ambito delle iniziative del Padiglione Italia fra ottobre 2020 e aprile 2021.

*www.universitaly.it
** (Aerospace, Agriculture 4.0, Cultural Heritage, Cyber Security, Smart Energy, Internet of things, Sustainable mobility, Life science)

Gli esiti dell’indagine 2019
La spinta verso l’internazionalizzazione che ha diffusamente interessato le università italiane nel recente periodo trova riscontro anche nella forte crescita dei corsi post lauream erogati in lingua inglese: master, dottorati, winter e summer school. Si tratta di un segmento dell’offerta formativa su cui gli atenei, congiuntamente ai corsi di primo e secondo ciclo in lingua inglese, stanno investendo per attrarre studenti internazionali ma che, non di rado, risultano apprezzati anche dagli studenti locali. Tale offerta è oggetto di periodici monitoraggi da parte della CRUI: il confronto tra l’ultima rilevazione del 2019 e quella precedente del 2016 segna una crescita delle esperienze censite pari a circa il 30%.

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I master universitari (MU)
I master universitari in lingua inglese attivati dalle università italiane nell’a.a. 2019/20 sono 262, a fronte dei 192 censiti nel 2016, segnando un incremento del 36%. Si tratta, in 6 casi su 10, di master di primo livello (ovvero accessibili possedendo una laurea triennale) e, per il restante 40%, di corsi di secondo livello (che richiedono una laurea magistrale). L’offerta risulta ripartita prevalentemente al Nord (circa il 60% dei corsi), mentre le iniziative proposte nell’Italia meridionale ammontano a poco meno del 10%.
 

tab2

Le aree disciplinari in cui risulta maggiormente concentrata l’offerta sono quelle delle scienze economiche e delle scienze mediche, mentre risultano particolarmente contenute le proposte presentate nell’area della fisica e, in generale, in campo umanistico.

fig3

Nello specifico, la tabella 4 riporta in maggior dettaglio i 5 macrosettori in cui si concentrano i master in inglese, evidenziando il primato di quelle nell’area Business, administration and management.

fig4

Per quanto riguarda l’indicazione data dagli atenei sull’afferenza dei master in inglese agli ambiti tematici che caratterizzano la partecipazione italiana all’Expo 2020 a Dubai, si rileva la situazione illustrata nella tabella 5.

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Per quanto attiene alla numerosità degli iscritti, si può fare riferimento ai dati forniti dai 192 master già attivi nell’a.a. 2018/19, che contavano oltre 4.000 iscritti. È interessante notare come più della metà degli studenti (53%) fosse di nazionalità straniera.
Infine, si può rilevare che la quasi totalità dei corsi proposti (94%) è a numero chiuso.

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I Dottorati di ricerca

I corsi di dottorato fruibili in lingua inglese nell’a.a. 2019/20 (XXXV ciclo) sono 382. La precedente rilevazione, effettuata nel 2016, ne aveva censiti 271 segnando quindi un notevole incremento, pari al 41%.
Similmente a quanto rilevato per i master, l’offerta si concentra nelle regioni del Nord (per il 60%) ed è meno diffusa al Sud (12%).

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Le aree disciplinari maggiormente interessate da questa tipologia di offerta risultano essere quella dell’ingegneria industriale e dell’informazione e quella delle scienze economiche e statistiche. In coda agli altri settori, si posiziona l’area delle scienze della terra, che annovera 6 corsi in tutta Italia.

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Più nel dettaglio, la tabella successiva evidenzia le singole discipline per le quali si conta il maggior numero di corsi attivati.
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Anche per i corsi di dottorato di ricerca, le indicazioni fornite dagli atenei sull’afferenza agli ambiti tematici che caratterizzano la partecipazione italiana all’Expo 2020 a Dubai, si rileva la situazione illustrata nella tabella 10.

fig10

Le winter e summer school

Le winter e summer school disponibili in lingua inglese nelle università italiane per l’a.a. 2019/20 ammontano a 239 iniziative, facendo registrare un incremento di circa il 10% rispetto alle 219 esperienze rilevate in occasione del monitoraggio del 2016.

fig11

Sebbene anch’essa concentrata prevalentemente al nord, questa tipologia di offerta formativa post lauream presenta una significativa incidenza anche nelle regioni centro-meridionali.
Gli ambiti tematici in cui più frequentemente gli atenei propongono tali iniziative appartengono alle aree economica e dell’ingegneria industriale ed informatica, analogamente a quanto rilevato per i corsi di dottorato in lingua inglese.

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La tabella successiva illustra le specifiche tematiche oggetto delle winter e summer school, evidenziando come esperienza maggiormente diffusa quella dei corsi in Business, administration and management.

fig13

Anche per quanto riguarda le winter e summer school, gli atenei hanno segnalato l’afferenza agli ambiti tematici che caratterizzano la partecipazione italiana all’Expo 2020 a Dubai, evidenziando la situazione illustrata nella tabella 14
 

fig14

I corsi, che risultano a numero chiuso in 3 casi su 4, hanno raccolto nell’ultima edizione circa 5.000 iscrizioni. Sebbene la maggior parte degli studenti sia di nazionalità straniera, anche gli studenti italiani partecipano in misura significativa a queste opportunità (rappresentando il 43% dei frequentanti).

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Il quadro complessivo denota una significativa offerta di corsi in lingua inglese e non di carattere episodico, bensì frutto di una consapevole progettazione didattica: in meno che nell’1% dei casi è stato infatti segnalato che il corso non verrà riattivato nel successivo anno accademico.
Le motivazioni che spingono gli atenei a organizzare tali corsi sono varie, ma è indubbio che questa tipologia di corsi rappresenti uno degli strumenti principali di internazionalizzazione del nostro sistema di alta formazione, soprattutto quando realizzati congiuntamente con altri atenei stranieri e se coinvolgono anche docenza internazionale.
La CRUI continuerà a seguire questo fenomeno con interesse, garantendo nei prossimi anni una continuità dell’indagine.

Nota metodologica
Gli elenchi pubblicati sono il risultato della raccolta dati realizzata da CRUI e Fondazione CRUI tra maggio e luglio 2019, presso tutti gli atenei associati, tramite l’invio di un questionario in formato Excel. Hanno risposto all’indagine 74 atenei (sugli 82 associati).
Per facilitare la fruibilità da parte degli studenti, sono stati realizzati vari elenchi per tipologia di corso, ciascuno sia per ambito disciplinare, che per ateneo di afferenza. Si hanno così sei elenchi:

  • Corsi di Master Universitario per area disciplinare e per università di afferenza;
  • Corsi di Dottorato di Ricerca per area disciplinare e per università di afferenza;
  • Winter/Summer School per area disciplinare e per università di afferenza.

Gli elenchi sono stati predisposti in lingua inglese per renderli di più agevole fruibilità agli studenti stranieri. Con la stessa finalità sono state adottate le seguenti traduzioni, rispettivamente per “Master Universitario” e “Dottorato di ricerca”:

  • Postgraduate Specialisation and Advanced Professional Training Courses
    (“Master Universitario – MU”)
  • PhD Program (“Dottorato”)

Di seguito si riportano gli elenchi dei corsi.

ELENCHI DEI CORSI

Link utili
- Sito Universitaly: Corsi in lingua inglese:
https://www.universitaly.it/index.php/public/cercacorsiInglese
- Indagine CRUI sui corsi in lingua inglese (2016):
https://www.crui.it/home-ri/corsi-in-lingua-inglese-master-universitari-dottorati-e-winter-summer-school-2.html 
- Rilevazione CRUI sui corsi universitari tenuti in lingua inglese (2012):
https://www.crui.it/images/documenti/2012/courses_english.pdf

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