Milano Bicocca

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Bandito il Progetto "Università per la legalità"

A seguito della sottoscrizione a Palermo, il 23 maggio 2016 in occasione del XXIV Anniversario delle Stragi di Capaci e Via D’Amelio, del protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e, per il suo tramite del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, la Conferenza dei Rettori delle Università italiane e la Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”, viene indetto il bando di concorso dal titolo “Università per la legalità” rivolto a tutti gli studenti delle Istituzioni Universitarie iscritti presso università italiane, statali e non statali.

Obiettivo dell’intesa comune, è quello di promuovere, sulla base dei valori della Costituzione italiana, la cultura della memoria, dell’impegno e della legalità attraverso un percorso di sensibilizzazione e formazione del mondo accademico nel rispetto delle autonomie dei singoli Atenei italiani.

La presentazione delle domande di partecipazione dovrà avvenire secondo le seguenti modalità:
- entro il 7 marzo 2017 gli atenei dovranno inviare una manifestazione di interesse alla partecipazione;
- entro il 7 aprile 2017 gli atenei dovranno presentare il progetto elaborato dai propri studenti

Scarica il BANDO COMPLETO

Per inviare la candidatura clicca su http://www.fondazionefalcone.it/index.php?id_area=1

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Gradualità nelle modifiche ai requisiti di accreditamento dei corsi universitari

Per molti mesi le università hanno analizzato in profondità la domanda di formazione avanzata dal mondo del lavoro: su questa base hanno progettato per l’anno 2017/18 nuovi corsi di studio di alta qualità in termini di profili professionali e sbocchi occupazionali previsti. Il DM 8 febbraio 2017 n. 60 recante “Modifiche ai requisiti di accreditamento ai corsi universitari” è venuto positivamente incontro alle legittime preoccupazioni del mondo universitario relativamente alla istituzione di questi corsi di studio messa a rischio dal DM 987/2016.

Il Decreto, infatti, prevede un adeguamento graduale dei corsi di studio già accreditati ai nuovi requisiti introdotti (soprattutto quelli di docenza) in un arco pluriennale. Allo stesso tempo sostiene che, qualora l’ateneo abbia corsi in sofferenza rispetto ai nuovi criteri, non possa attivarne di nuovi.

La CRUI non può che apprezzare la gradualità prevista per l’adeguamento dei corsi ai nuovi requisiti, auspicando allo stesso tempo che il nuovo modello di accreditamento introdotto non ostacoli l’attivazione di nuovi corsi di studio per l’anno accademico 2017/18 la cui programmazione è stata avviata già da tempo in piena coerenza con i programmi di sviluppo degli Atenei e d’accordo con le indicazioni ministeriali al momento vigenti.

14 febbraio 2017

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La ricerca pubblica italiana: risultati, obiettivi e risorse

La ricerca pubblica italiana: risultati, obiettivi e risorse

La ricerca pubblica come volano di sviluppo socio-economico, oltre che scientifico e culturale. La ricerca di Enti e Università come esempio di trasparenza nella pubblica amministrazione. La necessità di aumentare il capitale umano della ricerca come interesse anche finanziario del paese. Questi i temi affrontati questa mattina nell’incontro organizzato su "La ricerca pubblica italiana: risultati, obiettivi e risorse" organizzato dalla Consulta dei Presidenti degli Enti.

Pubblici di Ricerca e dalla CRUI-Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, alla quale hanno partecipato, con i due Presidenti – rispettivamente, Massimo Inguscio, Presidente del CNR e Gaetano Manfredi, Rettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, Presidenti di Enti Pubblici di Ricerca e Rettori di Università.
Durante l’incontro sono stati presentati dati utili per rappresentare risorse, risultati, impegni e gli obiettivi che Enti di Ricerca e Università intendono perseguire a servizio del Paese, anche attraverso una sempre più solida collaborazione tra di loro. I più recenti dati sullo stato della ricerca pubblica confermano il quadro generale degli ultimi anni. L’Italia investe meno di altri Paesi in Ricerca e Sviluppo (1,33% del PIL nel 2015 contro una media europea pari a 2,03% - Fonte EUROSTAT) e ha un numero inferiore di ricercatori rapportato alla popolazione (nel 2015 la percentuale dei ricercatori ogni mille occupati in Italia era pari al 4,73%. contro una media europea del 7,40% - Fonte OECD).

Tuttavia l’analisi del posizionamento internazionale del Paese in termini di performance della ricerca pubblica evidenzia uno stato di salute buone e, per certi versi, ottimo. La quota sul totale della produzione scientifica italiana delle pubblicazioni su riviste eccellenti (presenti nel top 5% internazionale in base al fattore di impatto) è superiore alla media mondiale (Fonte Report ANVUR 2016). Analogamente, nel periodo 2011-2014, l’impatto della produzione italiana, risulta superiore alla media dell’Unione Europea. L’Italia è posizionata poco sotto gli Stati Uniti per impatto medio, ma con valori molto superiori per quota di pubblicazioni su riviste di eccellenza. In sintesi, se si guarda alla qualità della produzione scientifica italiana, essa risulta elevata in rapporto alla spesa pubblica e privata in ricerca.
È fondamentale rilevare che gli investimenti in ricerca che lo stato veicola sugli Enti e le Università italiane hanno un immediato effetto moltiplicatore grazie alla capacità di acquisire risorse europee e da Agenzie internazionali, oltre che da privati. Tutti i finanziamenti dello Stato (per altro soggetti a controlli e verifiche puntuali) vengono spesi fino all’ultimo euro e spesso non consentono neppure di coprire interamente i costi di funzionamento degli Enti e degli Atenei.

Gli Enti e le Università ricevono finanziamenti dallo Stato e rendono conto del modo in cui li spendono, dei risultati che ottengono, della loro capacità di contribuire all’avanzamento delle conoscenze ed all’innovazione del paese: sono infatti sottoposti a valutazioni mirate e dettagliate sulla produttività scientifica, tale valutazione consente di misurarsi con obiettivi quantitativi, di indirizzare con più efficacia le risorse, di competere a livello internazionale.

“La Consulta dei Presidenti” afferma Massimo Inguscio “è impegnata a formulare proposte concrete per un miglior funzionamento della ricerca pubblica italiana, dalla valutazione al reclutamento. Chiediamo più risorse per poter essere sempre più competitivi, per poter affrontare le grandi sfide internazionali e per consentire l’inserimento di giovani ricercatori nel sistema”.
“I successi della ricerca italiana, e di quella universitaria in particolare, sono da decenni basati sullo sforzo di giovani e meno giovani", sostiene Gaetano Manfredi. "Ricercatori che formiamo al livello dei paesi in cima alle classifiche, ma che ogni anno rischiamo di perdere per le difficoltà di reclutamento. Un dato su tutti rende chiara la situazione, aldilà di ogni interpretazione: per H-Index siamo settimi al mondo dopo il Giappone e prima dell'Olanda, che destinano alla ricerca cifre ben più consistenti di quelle italiane”.

Roma, 13 febbraio 2017

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Sentenze e ordinanze

Sentenza Corte Giustizia UE – sezione terza, C174_15
Prestito libri in formato digitale

Ordinanza TAR Lazio – sezione terza, n. 7665_2016
Ricorso esaminato: annullamento graduatoria di ammissione al CdL Medicina e Chirurgia/Odontoiatria e protesi dentaria, AA 2016-17

Ordinanza TAR Lazio – sezione terza, n. 192_2017
Ricorso esaminato: diniego ammissione al CdL Medicina e Chirurgia/Odontoiatria, AA 2016-17

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