Bari Politecnico - Bandi di concorso

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Resoconto del 26 marzo 2015

Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni, riferendo che il MIUR chiederà alla CRUI un supporto per quanto riguarda le attività di orientamento e di preparazione ai test per i corsi ad accesso programmato che si terranno nel prossimo mese di settembre.

Il Presidente comunica inoltre che il prossimo 16 aprile si terrà ad Anversa l’Assemblea Generale dell’EUA, nel corso della quale si procederà all’elezione del nuovo Presidente e di 5 nuovi componenti del Board.

Situazione normativa e provvedimenti in corso - Il Presidente riferisce che il MIUR ha prorogato al 30 aprile il termine entro il quale le università devono effettuare le operazioni di verifica relative a programmazione e assunzioni 2014. Inoltre sempre dal MIUR è stato comunicato che la pubblicazione del valore del costo standard sarà disponibile entro la metà del mese di aprile.

Società partecipate delle istituzioni universitarie - Il Rettore Uricchio aggiorna l’Assemblea sul tema delle società partecipate e viene deciso di inviare al Ministro Giannini la seguente lettera:

“Gentile Ministro,
La legge di stabilità per il 2014, 23 dicembre 2014, n. 190, pone a carico delle Università l’obbligo di avviare a decorrere dal 1º gennaio 2015, un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015.
Nella elaborazione del piano, viene richiesto di tenere conto di alcuni criteri: a) eliminazione delle partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali; b) soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; c) eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate.
Tali indicazioni configgono con varie disposizioni e processi di incentivazione adottati anche recentemente a livello regionale e nazionale che promuovono le attività delle Università sul territorio e la valorizzazione dei risultati della ricerca attraverso la costituzione di spin-off e start-up ovvero attraverso la partecipazione a diverse tipologie di soggetti giuridici al fine di promuovere l’economia della conoscenza e l’innovazione tecnologica (distretti, reti, consorzi, gruppi azioni locali, associazioni culturali, fondazioni universitarie, ecc.).
Infatti proprio i parametri che dovrebbero imporre la soppressione delle partecipazioni (non indispensabilità della partecipazione, assenza di dipendenti o prevalenza del numero di amministratori sui dipendenti) tendono a ricorrere proprio per spin off e partecipate (come emerge dal rapporto NETVAL 2014, spin-off e start-up sono in larga parte qualificabili come micro partecipate avendo un limitatissimo numero di dipendenti in rapporto al numero di soci o amministratori).
Pertanto la disciplina in materia di partecipate pubbliche, estesa in modo quasi inatteso alle istituzioni universitarie, rischia di dar luogo a conseguenze probabilmente non valutate in sede di estensione della disciplina (peraltro avvenuta solo nel corso del dibattito parlamentare avente ad oggetto l’approvazione della legge di stabilità).
Per evitare di vanificare gli sforzi in corso da parte degli Atenei per contribuire alla ripresa economica del Paese, si rende quindi necessario un chiarimento che sottragga gli spin-off e le start- up accademiche dalla riorganizzazione degli assetti partecipativi per il contributo che esse possono dare all’innovazione e al trasferimento tecnologico. Analogamente, appare opportuno escludere dalla presente disciplina partecipazioni in fondazioni universitarie, consorzi e soggetti giuridici analoghi aventi finalità connesse alla missione universitaria ove l’apporto all’attività corrente abbia natura non finanziaria e quindi non abbia alcun impatto economico sui bilanci delle università stesse.”

Varie, eventuali e sopraggiunte - Con riferimento al riordino degli ordinamenti didattici delle Scuole di Specializzazione dell’area medica 2014-2015 e in relazione alla particolare ristrettezza dei tempi a disposizione per adempiere alle previste procedure di approvazione degli ordinamenti e di rilevamento delle eventuali opzioni verso gli ordinamenti riordinati, l’Assemblea ritiene opportuno chiedere al MIUR il differimento al 15 aprile dei termini fissati, onde consentire agli Atenei il puntuale assolvimento dei plurimi passaggi procedurali.

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Resoconto del 23 aprile 2015

Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni, riferendo che l’Assemblea Generale dell’EUA tenutasi lo scorso 16 aprile ad Anversa ha eletto quale nuovo Presidente il Prof. Rolf Tarrach, Rettore dell’Università del Lussemburgo. Inoltre sono stati eletti i seguenti 5 nuovi componenti del Board:

- Wieslaw Banyś, Rettore dell’ Università di Katowice e Presidente del-la Conferenza dei Rettori della Polonia;
- Holger Burckhart, Rettore dell’ Università di Siegen, Germania;
- Jean Chambaz, Rettore dell’ Università Pierre and Marie Curie (Paris 6), France;
- Martine Rahier, Rettore dell’ Università di Neuchâtel e Presidente della Conferenza dei Rettori della Svizzera;
- Mari Sundli Tveit, Rettore della Norwegian University of Life Sciences, Norvegia.

Il Presidente comunica inoltre che lunedì 27 aprile, alle ore 12.00, oltre 800 Atenei di tutto il Continente, da Mosca a Lisbona, osserveranno un minuto di silenzio. La CRUI e le Università italiane aderiscono all’iniziativa dell’EUA (European University Association) proposta per ricordare i 147 studenti uccisi e i 79 feriti durante l’attacco terroristico del 2 aprile scorso alla sede di Garissa della University College in Kenya. E invitano tutte le componenti dell’Università, a partire da quella studentesca, ad unirsi a questo momento unico e di alto valore simbolico.

L’EUA e la CRUI ribadiscono la loro convinzione che qualsiasi atto di violenza o di attacco all’istruzione è in contrasto con i valori di tolleranza, libertà di pensiero e di espressione. Non solo, esso mina l’ambizione e il diritto di ogni giovane a ottenere un’istruzione adeguata e a dare un contributo alla propria Nazione, alla società e al mondo. Gli attacchi contro le università e contro ogni opera dell’ingegno sono un affronto ai valori fondamentali della persona e mettono in pericolo la civile convivenza del mondo intero.

La ricerca della conoscenza non ha confini e le università trascendono le frontiere geografiche e politiche. In linea con questi princìpi l’EUA e la CRUI invitano le università di tutta Europa, e non solo, a unirsi nella ferma condanna di ogni forma di violenza e di intolleranza.

Situazione normativa e provvedimenti in corso - In considerazione delle numerose richieste pervenute dagli Atenei, l’Assemblea ritiene opportuno chiedere al MIUR una proroga al 15 maggio del termine - attualmente previsto per il 30 aprile – per la chiusura della procedura di inserimento dei corsi di dottorato nella relativa banca dati.
Possibile avvio del TFA III ciclo - Su proposta del Rettore Zara, l’Assemblea ritiene opportuno inviare al MIUR la seguente nota:

“Nell’eventualità del possibile avvio di un terzo ciclo di TFA, la CRUI si rende disponibile fin da ora a prestare il proprio supporto alla gestione del relativo iter attuativo, curando il coordinamento delle sedi universitarie e favorendo il dialogo tra Atenei e Ministero, come già proficua-mente avvenuto in occasione dei precedenti cicli di TFA e PAS.
Tuttavia, al fine di pianificare al meglio l’operato delle Università, la CRUI chiede di essere tempestivamente informata circa le determina-zioni inerenti il nuovo ciclo TFA e rimarca l’importanza di prevedere tempistiche tali da scongiurare l’insorgere degli impedimenti che in precedenti occasioni hanno fortemente pregiudicato una gestione ottimale della materia.
In particolare, tra le varie criticità, se ne evidenziano alcune che appare opportuno affrontare in via prioritaria, come l’individuazione degli attori responsabili del processo di selezione e verifica dei titoli dei candidati; il rapporto tra i fabbisogni individuati e la sostenibilità dell’offerta degli atenei; la previsione di una ripartizione dell’offerta didattica a livello regionale o dell’attivazione di classi in modalità interregionale; il distaccamento, in tempi opportuni, dei tutor coordinatori da porre in semiesonero; l’individuazione, la quantificazione e le modalità di immatricolazione degli eventuali soprannumerari; le modalità di redistribuzione degli idonei non vincitori.
Si sottolinea inoltre che, qualora lo svolgimento del test preliminare per l’accesso ai corsi non fosse completato entro il mese di luglio, lo slittamento delle tempistiche sarebbe tale da rendere impossibile l’attuazione di un III ciclo di TFA compatibilmente con le scadenze del prossimo anno accademico.”

Varie, eventuali e sopraggiunte - Il Rettore Lagalla riferisce che la Giunta ha incontrato il Direttore del MIUR, Dott. Mario Alì, il quale ha illustrato la situazione riguardante le scuole di specializzazione mediche e i test di medicina in lingua inglese. Su questi temi e più in generale sulle problematiche di maggiore rilevanza il Dott. Alì ha concordato sull’opportunità di costituire un tavolo stabile con la CRUI.

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Resoconto del 7 maggio 2015

Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni, riferendo che si è svolto il 28 aprile scorso un incontro al MAECI riguardante la possibilità di promuovere programmi di tirocinio curriculari, presso uffici all’estero del MAECI, promossi dalle Università a favore degli studenti dei corsi di laurea e di laurea magistrale.

A carico delle Università verranno lasciati i soli costi gestionali e di selezione che saranno sostenuti dalla Fondazione CRUI in collaborazione con il MIUR e lo stesso MAECI. Verrà seguito lo stesso schema degli anni passati, con la definizione di tale contributo in base al numero dei curricula da selezionare e con specifica convenzione.

Il Presidente comunica altresì di aver incontrato il Ministro Consigliere dell’Ambasciata d’Israele, il quale sta lavorando all’organizzazione di una delegazione che porti in Israele, dal 19 al 23 luglio, i Rettori degli atenei italiani più impegnati sui temi dell’innovazione tecnologica e delle svariate applicazioni della ricerca scientifica.

Il Presidente comunica inoltre di aver incontrato il Presidente del CINECA, Prof. Emilio Ferrari, al quale ha ribadito l’esigenza di un nuovo corso dei rapporti CRUI-CINECA e la necessità di un piano di contenimento dei costi per quanto riguarda i servizi forniti alle università.

Situazione normativa e provvedimenti in corso - Il Presidente riferisce che entro la fine del mese di maggio dovrebbe essere ufficializzato il decreto definitivo riguardante il turn over.

Schema di decreto ministeriale di ripartizione FFO 2015 - Dopo ampia ed approfondita discussione l’Assemblea approva il seguente parere sullo schema di decreto ministeriale di ripartizione FFO 2015: “L’Assemblea della CRUI, riunitasi il giorno 7.5.2015, preso atto della nota MIUR del 6.5.2015, esprime, con voto unanime, il seguente parere avente per oggetto lo schema di decreto di riparto del FFO 2015.

La CRUI rileva con favore che, a differenza degli anni passati, il decreto è stato predisposto nella prima parte dell'anno e dà atto al MIUR dello sforzo compiuto.

La CRUI sottolinea che, dopo la parentesi dello scorso anno, il FFO complessivo torna di nuovo a diminuire, assestandosi per il 2015 a 6.923.188.595 euro contro i 7.010.580.532 euro del 2014, con una riduzione di 87,4 milioni di euro.

La CRUI prende atto che, grazie al lavoro di spending review intrapreso dal MIUR per quest'anno e non ripetibile per il futuro, la riduzione sulle voci principali (quota base, premialità, intervento perequativo) è pari a circa 30 milioni di euro.

La CRUI sottolinea come il lavoro svolto dalle Università italiane e i miglioramenti intrapresi negli ultimi anni vengano riconosciuti a livello internazionale e i tassi di occupabilità dei laureati sono rimasti elevati malgrado la crisi che attraversa il Paese. Non si può, a maggior ragione, nuovamente non ricordare che i tagli annui accumulati a partire dal 2009 sono di oltre 800 milioni di euro. Anche per le Università non statali la riduzione dei contributi, già minimi sia in termini assoluti che relativi, non conosce fine e serve un recupero.

In termini di finanziamento, il nostro sistema non regge al confronto internazionale. Nel 2009 il FFO rappresentava lo 0,49% del PIL; oggi siamo scesi allo 0,42% contro lo 0,99% della Francia e lo 0,93% della Germania.

I tagli progressivi, unitamente al blocco del turnover (anche quest'anno pari al 50%), hanno determinato la perdita di oltre 10.000 docenti e ricercatori e la chiusura ai giovani e meritevoli ricercatori. Si rammenta che per il settore universitario le dinamiche salariali sono ferme da 5 anni. Tale grave disagio può essere compreso e accettato solo se le risorse risparmiate sono messe a disposizione delle giovani genera-zioni attraverso un programma nazionale di borse di studio per studenti in condizioni di disagio economico e di reclutamento di giovani ricercatori.

In questo scenario, la CRUI, consapevole dei compiti fondamentali del sistema universitario e delle aspettative con cui quasi 2 milioni di studenti guardano al loro percorso di formazione universitaria, non può in alcun modo accettare le ulteriori riduzioni già programmate dall’attuale legislazione per gli anni a venire (nel 2016 è previsto un ulteriore taglio di oltre 100 milioni di euro), e chiede al Governo un’immediata e decisa inversione di rotta a partire dal varo di un piano di incremento progressivo del FFO, anche vincolandone la destinazione.

È bene che si tenga conto di questi numeri quando si definiscono gli obiettivi per il futuro del sistema universitario; obiettivi che, altrimenti, diverrebbero velleitari. La CRUI ritiene altresì necessario che la preventiva comunicazione alla CRUI dei criteri di ripartizione del FFO venga estesa al finanzia-mento delle Università non statali.
Relativamente alla bozza di decreto in parola, in una valutazione complessiva la CRUI prende atto con favore:

• della gradualità di applicazione dei “costi standard per studente” (passaggio dal 20% della quota base del 2014 al 25% del 2015, pari a 1,2 miliardi di euro);

• dell’incremento del 2% della quota competitiva (170 milioni di euro compensati dalla riduzione della quota base per 175 milioni di euro); con riferimento a tale quota, anche alla luce della consistenza ormai raggiunta (1,385 miliardi di euro, il 20% del FFO totale), la CRUI ribadisce l’assoluta necessità che la quota competitiva sia di natura aggiuntiva rispetto alla quota base, come è avvenuto in Francia e Germania, e non viceversa sostitutiva.

La CRUI, inoltre, sottolinea che i risultati della VQR, utilizzati per ripartire l’85% della quota competitiva, si riferiscono a un periodo (2004-2010) ormai assai remoto anche rispetto ai cambiamenti intervenuti nel sistema e chiede che si proceda velocemente all'attuazione della nuova VQR. La CRUI prende atto con favore dell’incremento del peso assegnato alla didattica, di cui sottolinea la necessità di valutarne anche la qualità e l'efficacia. Rileva, tuttavia, come, la riduzione rispetto allo scorso anno del parametro di internazionalizzazione vada contro le linee strategiche ribadite a più riprese dal MIUR, le strategie e gli investimenti adottati dagli Atenei nel corso dell’ultimo anno e la coerenza che richiede la stabilità dei parametri. Il parere della CRUI su questo punto è negativo. Si chiede per l'internazionalizzazione il ripristino della quota dello scorso anno o, almeno, il ripristino dell’investimento in termini assoluti.

La CRUI, in aggiunta a quanto sopra, ribadisce anche l'assoluta necessità di un’applicazione graduale del modello dei “costi standard per studente”, una metodologia molto innovativa, che dipende da numerosi fattori e che impatta così significativamente sulla composizione del FFO. Per il futuro, unitamente a una riflessione generale sull’algoritmo sottostante, la CRUI chiede grande attenzione agli effetti rispetto alla situazione di partenza dei singoli Atenei.

La CRUI ritiene altresì che la messa a regime del modello non è in alcun modo sostenibile dal sistema universitario senza un incremento del FFO commisurato ai costi definiti dal modello stesso. Senza un recupero dei tagli le dinamiche dei costi standard e della quota competitiva non potranno essere ulteriormente adeguate e giungere a regime. Una sostenibilità che è resa ancor più difficile dalla intrinseca maggiore variabilità del nuovo modello di ripartizione e che richiede necessaria-mente una conoscenza a priori dell'intervallo di variazione del FFO per una programmazione triennale. Solo così è, infatti, possibile evitare squilibri di difficile gestione da un anno all’altro e permettere agli Atenei un’efficiente programmazione di medio termine delle risorse.

Per le ragioni sopra espresse la CRUI riafferma l'assoluta necessità di definire, oltre a un limite inferiore, anche un limite superiore alla varia-zione di FFO rispetto all’anno precedente.

Nella nostra lettera del 19 febbraio 2015 inviata al Ministro si suggeriva per il 2015, nell’ipotesi di parità di risorse, un limite inferiore del -2% (perdita massima) e uno superiore del 4% (guadagno massimo). La CRUI prende atto con favore che nel decreto si limita la perdita massima di un singolo Ateneo al -2%. Prende atto, tuttavia, dell’assenza di un limite superiore. Pur nel rispetto di una logica di merito e di differenziazione tra Atenei, la CRUI ritiene infatti che l’individuazione di “binario di riferimento” per il sistema sia l'unica via per garantire la sostenibilità complessiva, se si pensa che la quasi totalità del FFO è destinata alla copertura delle sole spese fisse contrattualizzate.

In sintesi, è assolutamente indispensabile un incremento del finanzia-mento complessivo che porti il FFO a coprire interamente i costi standard per studente e a rendere di natura aggiuntiva la quota competitiva.

Con riferimento ai punti specifici del decreto sottolineiamo, inoltre, quanto segue.
Con riferimento all’art. 4 si apprezza la conferma dell’intervento che fa emergere, sebbene in modo parziale, gli oneri che il sistema universitario sostiene a favore del SSN. Peraltro, al crescere della quota di FFO ripartita sulla base del costo standard, si rende necessario un adeguamento della somma resa disponibile su questo capitolo.
Inoltre, tali oneri devono però trovare un finanziamento aggiuntivo da parte del Ministero della Salute, anziché una ridistribuzione interna al FFO.

Con riferimento all’art. 5 si apprezza il ripristino dell’intervento finalizzato a incentivare, mediante cofinanziamento, le chiamate di docenti esterni e, più in generale, a favorire la mobilità all’interno del sistema e rispetto all’estero. Tuttavia, le modalità attuative, così come presentate nella bozza di decreto, vanno meglio chiarite anche in relazione alla circolare MIUR n. 1555 del 10.02.2015 dove è indicato che la prima verifica sul vincolo del 20% sarà effettuata alla data del 31 dicembre 2015 con riferimento al quadriennio 2012-2015. Coerentemente, al posto dei requisiti a) e b) si propone di considerare come requisito unico per l’incentivo, il requisito a) con riferimento al quadriennio 2012-2015, eventualmente graduando in relazione al valore conseguito dai singoli atenei.

Con riferimento all’art. 6 si apprezza il finanziamento del programma “Rita Levi Montalcini” per giovani ricercatori con il medesimo budget dello scorso anno.

Con riferimento all'art. 7 si chiede che il taglio al Consorzio GARR avvenuto nel 2014 (-450.000 euro dal 2013) sia almeno in parte annullato anche in relazione ai servizi essenziali che tale consorzio offre agli Atenei.
Con riferimento all'art. 10, lettera c), nel prendere atto con favore della separazione fra Atenei ed Istituzioni a ordinamento speciale per la ripartizione delle Borse post lauream (dottorato e assegni inclusi), si auspica una revisione dei criteri in modo da renderli più coerenti con le due diverse tipologie di istituzioni. Esprime inoltre forte preoccupazione per la significativa riduzione del fondo, passato dai 148 milioni di euro del 2014 ai 126 milioni di quest'anno, che peraltro si somma a quella altrettanto significativa (circa 30 milioni in meno) sancita dal DM FFO 2014.

Tutto ciò premesso, nell’esprimere complessivamente parere favorevole allo schema di decreto per le parti di competenza, la CRUI ribadisce fortemente come ulteriori evoluzioni del nuovo modello di finanziamento siano possibili solo con un FFO che torni a crescere a partire dal 2016.

A tal fine serve il recupero dal prossimo anno di almeno 100 milioni di euro per un Piano Giovani Ricercatori e di quanto necessario per il ripristino delle dinamiche salariali, in particolare per chi è all'inizio della carriera. È paradossale che il sistema universitario, statale e non statale, che ha visto negli anni affermarsi il merito, la valutazione e i costi standard sia quello a cui il Governo continua a sottrarre risorse.”

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Resoconto del 24 giugno 2015

Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni, riferendo che il prossimo 23 settembre l’Assemblea della CRUI procederà all’elezione del nuovo Presidente della Conferenza dei Rettori. Inoltre ricorda i prossimi Convegni organizzati dagli Atenei e dalla CRUI, lodandone la progettualità:

- 3-4-5 luglio a Udine: “Conoscenza in festa”;
- 8 luglio a Camerino. “Carta europea dei ricercatori”;
- 9-10-11 settembre a Pavia: “Università e Città”.

Per quanto riguarda le prove di test relative a medicina, il Presidente riferisce che – su indicazione del MIUR – esse verranno svolte speri-mentalmente sul sito Universitaly.
Situazione normativa e provvedimenti in corso - Il Presidente riferisce che il decreto di distribuzione del FFO 2015 è attualmente alla Corte dei Conti e verrà auspicabilmente comunicato alle università entro la prossima Assemblea CRUI prevista per il 23 luglio.

Il decreto ministeriale riguardante le linee guida per la valutazione della qualità della ricerca (VQR) 2011-2014 verrà a breve firmato dal Ministro Giannini.

Documenti su internazionalizzazione e MOOCS – Dopo una breve discussione l’Assemblea approva i due documenti riguardanti l’internazionalizzazione del sistema universitario e i corsi di studio internazionali e interateneo, elaborati dai due gruppi di lavoro coordinati dai Rettori Barni e Zara.

Il primo documento ha un respiro più ampio in quanto descrive gli elementi caratterizzanti il profilo internazionale degli atenei italiani, analizza gli indicatori in uso che concorrono alla sua misurazione in termini quantitativi e qualitativi, e ne mette in luce aspetti positivi e criticità.

Il secondo approfondisce in maniera dettagliata il complesso tema dei corsi di studio internazionali, entrando nel merito sia degli aspetti progettuali e didattico-formativi sia di quelli più squisitamente tecnici che hanno un impatto sul rispetto dei requisiti necessari per l’accreditamento iniziale e periodico dei corsi di studio.

In tal modo la CRUI offre all’analisi e valutazione del Ministero due documenti sull’internazionalizzazione, complementari tra loro e elaborati sulla base delle specifiche competenze sviluppate dagli Atenei su questa importante tematica ritenuta strategica dallo stesso Ministero per un adeguato sviluppo del sistema universitario.

Si fornisce sin da subito la disponibilità della CRUI a partecipare a un tavolo di lavoro congiunto con l’obiettivo di elaborare una proposta unitaria sul tema dell’internazionalizzazione al fine sia di individuare un insieme di indicatori, sia di favorire il consolidamento e lo sviluppo di nuove iniziative congiunte, didattiche e di ricerca, con Atenei stranieri.

L’Assemblea approva inoltre il documento sui MOOCS (Massive Open Online Courses) predisposto dal Rettore Corradini.
Varie, eventuali e sopraggiunte - Su proposta del Rettore Zara l’Assemblea approva la seguente proposta riguardante il DDL scuola:
“La CRUI sta seguendo con grande attenzione il dibattito in corso relativamente al DDL Scuola e rimarca, in particolare, l’importanza da attribuire alla formazione degli insegnanti, segnatamente quella iniziale, in quanto essa rappresenta, per implicazioni e responsabilità sociali, il pilastro più importante nel dare solidità al rilancio del sistema Paese e al futuro delle generazioni che verranno.

Per questo, occorre un’attenta riflessione sul modello di formazione che nel giro di pochi anni ha visto il superamento delle SSIS, l’introduzione del DM 249/10 che prevede specifiche lauree magistrali per l’insegnamento, l’adozione transitoria del TFA e ora la proposta di un nuovo modello che implica, nell’ambito delle lauree magistrali ordinarie, l’acquisizione di 24 CFU specifici e l’avvio di un concorso-corso.

Si accoglie in ogni caso favorevolmente la previsione di una stretta coerenza tra formazione e reclutamento, ma particolare attenzione, a nostro parere, deve essere dedicata alla definizione dei percorsi formativi in quanto l’arricchimento di questi ultimi con le discipline delle scienze dell’educazione, i laboratori pedagogico-didattici e le didattiche disciplinari non deve sottrarre spazio agli insegnamenti delle discipline che caratterizzano inequivocabilmente gli attuali corsi di laurea magistrale.

Si esprime inoltre preoccupazione per l’impatto che l’eventuale introduzione dei 24 CFU nei percorsi magistrali comporterebbe nel rispetto dei requisiti di accreditamento introdotti dal sistema AVA. A questo proposito la CRUI propone che i 24 CFU pedagogico-didattici siano considerati aggiuntivi rispetto a quelli ordinariamente previsti nei corsi di laurea magistrale affidandone la gestione alle stesse Università di provenienza dei laureati ovvero a intese regionali tra le Università tali da includere le specifiche competenze formative.

Si sottolinea infine l’importanza di una più stretta coerenza anche tra la formazione universitaria, il processo specifico di formazione e le classi disciplinari di insegnamento nelle scuole.”

In relazione alle prove di ammissione alle Scuole di Specializzazione di area medica, l’Assemblea decide di inviare la seguente lettera al MIUR:
“Con propria nota prot. 10325 del 12.06.2015, codesto Ministero ha ulteriormente precisato le modalità attuative delle prove di cui in oggetto, fornendo anche orientativa indicazione del numero di candidati presumibilmente afferenti ad ogni sede accademica.

Preso in considerazione il ristretto tempo a disposizione per garantire lo svolgimento delle prove nei tempi fissati dal MIUR – e cioè entro il 31 luglio p.v. –, l’Assemblea della CRUI esprime perplessità e riserve in ordine a quanto disposto, sul piano tecnico-organizzativo, con la circolare ministeriale citata in premessa.

In particolare, si segnala quanto segue:
- l’esistente disponibilità di postazioni informatiche, presso le sin-gole sedi universitarie, non consente, in tutti i casi, di accogliere i candidati nel numero presuntivamente determinato dal MIUR;
- peraltro, la predetta disponibilità, pur sempre nei limiti appena rappresentati, potrà essere assicurata in luoghi fisici tra loro non prossimi e nelle esistenti condizioni di allestimento delle singole postazioni informatiche;
- la scelta ministeriale di attribuire l’intera procedura organizzativa alla responsabilità degli Atenei, espone questi ultimi a diretti rischi di contenzioso e ad imprevisti ed ingenti oneri economici nel caso in cui la limitata disponibilità di postazioni informatiche comportasse, come facilmente prevedibile, l’acquisto o il nolo di ulteriori dotazioni tecniche, comunque da disporre mediante procedure di evidenza pubblica e previo positivo accertamento delle necessarie risorse finanziarie;
- la data fissata per le prove, coincidente con l’avanzata stagione estiva e con il godimento del congedo ordinario da parte del persona-le, limita significativamente la disponibilità di unità da destinare alla sorveglianza e all’assistenza tecnica delle aule, soprattutto nei casi in cui queste ultime risultino particolarmente numerose.

Per quanto precede e in relazione alle responsabilità poste in capo agli Atenei, si chiede che – così come avvenuto per l’a.a. 2013-2014 - il MIUR assicuri il reperimento di ulteriori siti di esame in sedi extra-universitarie e fornisca, ove necessario, le sufficienti dotazioni tecno-logiche, in tempi compatibili con il previsto calendario delle prove.
Da parte loro, le Università si impegnano a mettere a disposizione le proprie risorse, umane e tecnologiche, nella misura attualmente esistente.

Considerata la criticità della situazione rappresentata e la complessità della stessa, si resta in attesa delle ulteriori determinazioni che, anche con eventuali modifiche delle scadenze fin qui fissate, saranno assunte da codesto Ministero.”

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