Resoconto del 21 ottobre 2021

Resoconto del 21 ottobre

Dopo l’approvazione all’unanimità del verbale della seduta precedente, il Presidente passa alle comunicazioni, riferendo relativamente all’incontro che la CRUI organizzerà il prossimo 12 novembre presso Villa Miani, con l’obiettivo di riposizionare l’università al centro del dibattito pubblico, quale forza propulsiva non solo della rinascita del Paese dopo il dramma della pandemia, ma soprattutto della nuova normalità che seguirà. Un confronto tra istituzioni, mondo delle imprese e università per analizzare e comprendere gli stimoli che arrivano dal tessuto socioculturale ed economico e consolidare il ruolo degli atenei nell’affrontare le sfide cruciali che l’Italia ha di fronte.
 
Situazione legislativa e provvedimenti in corso – Il Presidente comunica che sono stati pubblicati il Decreto Ministeriale n. 1059 riguardante “Criteri di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) delle Università Statali e dei Consorzi interuniversitari per l’anno 2021” nonché il Decreto Ministeriale n. 1154 riguardante “Autovalutazione, valutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio”, mentre è in corso di registrazione presso la Corte dei conti il Decreto riguardante il “Contingente assunzionale delle Università - Punti Organico 2021”.
 
Intervento del Ministro dell’Istruzione, Prof. Patrizio Bianchi - Interviene alla seduta il Ministro dell’Istruzione, Prof. Patrizio Bianchi, il quale sottolinea il ruolo fondamentale che l’università sarà chiamata a giocare su almeno cinque linee di intervento sui temi della scuola. La riforma del reclutamento dei nuovi insegnanti, per incrementare le competenze didattiche e pedagogiche accanto a quelle disciplinari. Le politiche di orientamento, per sanare soprattutto la mancanza (che parte dai discenti e arriva fino agli insegnanti) di “vocazioni” per le materie STEM. La formazione continua del personale docente della scuola. La ristrutturazione degli edifici scolastici, per migliorare l’agibilità di almeno metà delle scuole del paese. La riforma degli istituti tecnici e degli ITS, per dare legittimità e riconoscimento a chi esce dalle prime e per ristrutturare il terzo canale complementare della formazione terziaria.
 
Linee guida del MUR sul PNRR - Il Presidente, con l’ausilio di alcune slide, illustra le misure previste dalla Missione 4 Componente 2 del PNRR e il ruolo delle università, soffermandosi in particolare su:
 
Principi generali:
- Tempi di realizzazione e monitoraggio: L’ RRF (Dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza) ha una tempistica serrata per la realizzazione di investimenti e riforme e un monitoraggio stretto degli avanzamenti:
Pagamenti della Commissione: 13% all’approvazione del PNRR + rate semestrali fino al 2026
Monitoraggio: indicatori specifici e trasparenti (milestone e target)
MUR monitora i milestone
In caso di mancato raggiungimento di milestone e target, la Commissione sospende in tutto o in parte il pagamento 

La Corte dei conti conserva il potere di audit
 
- Circuito finanziario: Commissione europea e Stato membro - MEF e Amministrazioni titolari di interventi PNRR - Amministrazioni titolari di interventi e Soggetti attuatori - Soggetti attuatori ed eventuali Soggetti realizzatori. Il MUR metterà a disposizione dei Soggetti attuatori un’anticipazione finanziaria per l’avvio delle iniziative progettuali.
- Transizioni gemelle: Nei PNRR gli Stati membri hanno dovuto dimostrare il contributo a transizione verde e transizione digitale. Se il PNRR prevede un sistema di tagging (marcatura), la soglia percentuale prevista per i tag Climate e Digital va garantita ex ante dal Soggetto attuatore e accertata dal MUR. Una singola proposta può contribuire contemporaneamente agli obiettivi Climate e Digital.

- Disparità: 
1. Territoriale - Il 40% delle risorse del PNRR (pari a circa 82 miliardi) verrà investito nelle otto regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), a fronte del 34% previsto dalla legge.
2. Genere - Il PNRR è l’occasione per allargare il numero di donne coinvolte nella ricerca italiana ad ogni livello di responsabilità. I progetti dovranno avere un piano operativo per la promozione delle pari opportunità di genere. L’accesso ai finanziamenti è consentito solo alle università che hanno il ‘Bilancio di genere’
3. Generazionale - Verranno valutati positivamente il coinvolgimento di ricercatori/ricercatrici con dottorato di ricerca da meno di 10 anni e l’assegnazione di posizioni a giovani ricercatori e giovani ricercatrici in base a talento, maturazione e leadership.

Le 4 misure:
- Partenariati estesi (Misura 1.3) - €1610 mln: ricerca fondamentale e/o applicata trasversale, con approccio interdisciplinare, olistico, problem solving.
- Centri Nazionali (Misura 1.4) - €1600 mln: ricerca di frontiera su tematiche strategiche che si rifanno a tecnologie abilitanti.
- Ecosistemi dell’innovazione (Misura 1.5) - €1300 mln: creazione e promozione dell’innovazione e della sostenibilità per un’area/territorio di riferimento.
- Infrastrutture di Ricerca e di Innovazione (Misura 3.1) - €1580 mln: potenziare laboratori d’avanguardia dove nasce l’innovazione.
Selezione: Selezione competitiva basata su:
- qualità scientifica, coerenza e ambizione dei progetti
- qualificazione scientifica dei soggetti proponenti
- massa critica dei gruppi proponenti
- impatto a lungo termine e eventuale sostegno del capitale privato 
- ricadute nazionali sul sistema economico e produttivo, sociale e culturale
- chiarezza del piano di attività
Fasi:
Fase 1: Manifestazione di interesse. Progettazione di massima con: obiettivi, impatto atteso, proponenti, governance, elementi caratterizzanti ogni investimento del soggetto proponente a costituire il soggetto giuridico previsto. 
Fase 2: Proposta integrale. Valutazione definitiva per chi sorpassa la Fase 1. Il dettaglio dei singoli criteri di selezione si troverà all’interno dei diversi bandi.

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